Secondo la società di consulenza, due player su tre prevedono di allocare nuovi capitali al settore. E anche le banche credono nella performance del comparto. Centri commerciali il segmento più ambito, mentre l’Esg si fa largo tra le strategie
Il mercato immobiliarenon smettere di catturare l’interesse degli investitori italiani, che però guardano sempre di più alla sostenibilità nelle loro scelte di allocazione. È quanto evidenzia l’ultimo aggiornamento del Retail Property Investments Barometer, un sondaggio di EY dal quale emerge come due manager su tre vogliano tornare a puntare sul settore ma con soluzioni a basso impatto ambientale. Un trend che sembra trovare supporto anche nell’industria del credito, per nulla restia ad erogare finanziamenti quando i progetti sono green e coinvolgono in segmento dei centri commerciali.
Secondo la survey, alla quale hanno partecipato circa 50 tra dirigenti di banche e grandi società immobiliari o fondi specializzati, il settore ha tutte le carte in regola per tornare nel mirino degli investitori e ad attrarre di nuovo capitali. Nonostante un approccio generalizzato di attesa, gli operatori mostrano svariati segnali di apertura: il 63% dei manager intervistati prevede ad esempio di investirvi entro la fine del 2024, dimostrando interesse soprattutto per il segmento dei centri commerciali, due proprietari su tre dichiarano che i propri beni saranno oggetto di attività di rifinanziamento nel breve-medio termine e supera il 70% la quota di chi sostiene che i rendimenti siano al picco.
Alti rendimenti e ambiente guidano le strategie
Scendendo nel dettaglio delle strategie, a mantenere vivo l’interesse degli investitori sono soprattutto gli alti rendimenti: se infatti le soluzioni core raccolgono attorno a loro un consenso di appeno il 22%, approcci in stile value add o di tipo opportunistico vengono indicati come ideali dal 31% del campione. Una percentuale quasi tripla rispetto a quella delle iniziative di sviluppo. Da sottolineare la svolta green, con il 61% del campione che si dice deciso a costruire un’esposizione solo a patto di usare strategie capaci di creare benefici a livello ambientale.
Positivo anche il sentiment dell’industria creditizia, con due banche su tre che hanno finanziato il comparto retail nel 2023 per un 85% di operazioni a supportare attività di rifinanziamento di posizioni esistenti. Se però le banche si dimostrano allineate agli operatori rispetto alla scelta dei singoli segmenti su cui puntare, con il 75% delle risorse che confluisce verso i centri commerciali, è tuttavia possibile osservare un’importante discrepanza in termini di strategie: oltre il 70% degli istituti è infatti interessato ad operazioni aventi come profilo d’investimento quello di tipo core, con la maggioranza degli istituti che afferma di privilegiare progetti dotati di elevati standard di sostenibilità e certificazioni di qualità come LEED o BREEAM.
Serve un punto di incontro
Secondo Marco Daviddi, managing partner Strategy and Transactions di EY in Italia, il reale estate mostra dunque elementi di solidità nonostante le sfide di mercato che stiamo vivendo. “Lato gestione, il focus si sposterà sull’efficienza energetica e sull’ottimizzazione degli spazi commerciali per rafforzare il loro appeal”, spiega. Che aggiunge: “E se i players si preparano a navigare in un panorama complesso, caratterizzato da un accesso al credito selettivo che deve essere garantito da un elevato tasso d’occupazione degli spazi e una particolare attenzione all’efficienza energetica degli asset, diviene fondamentale mediare fra le caratteristiche delle opportunità d’investimento ricercate dagli investitori e quelle dei soggetti finanziatori”.
“Lo scenario economico rimane favorevole: l’inflazione si sta muovendo nella giusta direzione, i tassi di interesse si stanno normalizzando e assisteremo molto probabilmente a un aumento degli stimoli fiscali in molte aree geografiche. È, quindi, ragionevole aspettarsi un atterraggio morbido, anzi la nostra previsione è che la crescita possa anche accelerare nuovamente nel corso del 2025”.
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