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L’ex ministro Giovanni Tria e Patrizio Messina di Hogan Lovells Italy propongono l’emissione di titoli asset-backed garantiti da un soggetto sovranazionale UE
Un safe asset europeo basato sull’emissione di titoli asset-backed garantiti da un soggetto garante sovranazionale dell’Unione, come la Banca europea per gli investimenti o il Fondo europeo per gli investimenti. A lanciare la proposta sono l’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e Patrizio Messina, managing partner di Hogan Lovells Italy, secondo cui la positiva esperienza italiana della Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs) può fungere da modello.
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Il progetto verrà pubblicato lunedì 7 ottobre dallo studio legale internazionale Hogan Lovells in collaborazione con il Centre of European Law and Financ, Deloitte e Libera Università Mediterranea ‘Giuseppe Degennaro’. Si tratta di un position paper che si inserisce di diritto nell’annoso dibattito sulla stabilità e omogeneità al mercato finanziario europeo con strumenti di condivisione, offrendo una possibile road map. D’altra parte il tema è quanto mai attuale, soprattutto dopo la presentazione del rapporto sulla Competitività UE targato Mario Draghi. L’ex numero uno della BCE ha infatti indicato l’emissione di debito comune come precondizione per evitare il declino dell’Unione, sottolineando anche come un safe asset comune “renderebbe la Capital Markets Union molto più facile da realizzare e più completa”.
Per Tria e Messina, l’Italia può fare da esempio con la Gacs, uno strumento che il Ministero dell’Economia mette a disposizione degli operatori del credito e della finanza per favorire lo smaltimento delle sofferenze bancarie. “Si è rivelato altamente efficiente per lo smobilizzo dei crediti in sofferenza dai bilanci di banche e altri intermediari finanziari”, assicura l’ex titolare del Tesoro. Chiarendo che è proprio “in virtù dell’importante successo di tale garanzia in Italia”, che potrebbe trattarsi di “un valido strumento alla base di operazioni di emissione di titoli a livello europeo”. Per Messina è quindi “giusto che le istituzioni UE valutino la struttura della Gacs al fine di poter costituire un ‘safe asset europeo’ mediante una sofisticata struttura finanziaria”. Tale struttura viene appunto spiegata con precisione all’interno del position paper.
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Il documento trae poi ispirazione dal report ‘The future of European compettiveness’ dell’ex premier italiano, da quello di Enrico Letta dello scorso aprile ‘Much more than a market” e dal documento ‘Developing european capital markets to finance the future- Proposals for a Savings and Investments Union’ pubblicato sempre ad aprile dall’ex governatore della Banca di Francia, Christian Noyer. Sulla scorta di questi contributi, Tria e Messina suggeriscono, da un lato, la realizzazione a livello europeo di un safe asset e, dall’altro, la revisione del quadro normativo applicabile alle cartolarizzazioni, in modo che tale strumento possa realmente rappresentare l’elemento fondante per il completamento della Capital Markets Union. Proprio in questo senso, secondo i due esperti, la cartolarizzazione può diventare lo strumento ponte tra il mercato dei capitali e quello tradizionale bancario, al fine di diversificare le fonti di finanziamento.
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