2 min
Covip: risorse in aumento rispetto ai 224,4 miliardi del 2023. Gli iscritti sfiorano i dieci milioni. E i rendimenti battono la rivalutazione del TFR grazie ai mercati
In Italia i fondi pensione valgono 243 miliardi di euro, una cifra che equivale al 10,8% del PIL nazionale e al 4% delle attività finanziarie delle famiglie del Paese. E a sceglierli sono stati quasi dieci milioni cittadini. Sono questi i dati clou relativi al 2024 della previdenza complementare tricolore illustrati alla Bicamerale sugli Enti previdenziali dalla presidente facente funzioni della Commissione di vigilanza Covip, Francesca Balzani. Ne emerge dunque una crescita sia sul fronte degli iscritti, pari a 9,6 milioni nel 2023, sia su quello delle risorse destinate alle prestazioni, che a fine dicembre si erano attestate a quota 224,4 miliardi.
📰 Leggi anche “Balzani (Covip): più flessibilità per il secondo pilastro“
Gli iscritti sfiorano quota dieci milioni
Sempre stando ai dati preliminari dell’organismo di controllo della previdenza, alla fine dello scorso anno l’offerta di strumenti di previdenza complementare contava 33 fondi negoziali, 38 aperti, 69 piani individuali pensionistici (PIP) e 151 fondi preesistenti. Il totale degli iscritti è arrivato a sfiorare i dieci milioni, a fronte di posizioni individuali in essere che superavano gli undici milioni. Più nel dettaglio, le posizioni in essere presso i fondi pensione negoziali erano circa 4,2 milioni, quelle presso i fondi aperti 2,1 milioni e quelle presso i PIP 4,2 milioni, di cui 0,3 milioni ancora afferenti ai PIP “vecchi”. Circa 700mila, infine, le posizioni nei fondi preesistenti.
Nel 2024 i rendimenti battono il TFR grazie ai mercati
Quanto ai rendimenti, ha spiegato Balzani, tra l’inizio del 2015 e la fine del 2024 i ritorni netti medi dei fondi pensione negoziali sono stati del 2,2% annuo, un dato inferiore a quello della rivalutazione del TFR, che si è attestata al 2,4%. Meglio hanno fatto, sempre negli ultimi dieci anni, i rendimenti dei fondi pensione aperti, pari al 2,4%, e dei Piani individuali pensionistici nuovi, che hanno toccato il 2,9%. Discorso diverso se si guarda al solo 2024: lo scorso anno, complice l’andamento dei mercati, i redimenti netti dei fondi negoziali sono stati del 6% a fronte di una rivalutazione del TFR dell’1,9%, mentre quelli dei fondi aperti hanno toccato il 6,5% e quelli dei PIP nuovi il 9%.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.