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Banca Ifis: stock europeo a 373 miliardi nel secondo trimestre 2025. Per il nostro Paese si prevedono 275 miliardi a fine anno. Lieve aumento per le imprese, bene le famiglie
Sul fronte dei crediti deteriorati gli ultimi due anni non sono stati positivi per l’Europa. Colpa soprattutto di Francia e Germania, mentre l’Italia e la Spagna hanno visto migliorare il proprio bilancio, insieme a Grecia e Portogallo. È quanto emerge dal Market Watch Npl 2025 di Banca Ifis, secondo cui tuttavia nel secondo trimestre 2025 lo stock totale delle banche significative dell’UE è calato di 3 miliardi rispetto al trimestre precedente, a quota 373 miliardi, pur mantenendo un Npe ratio stabile all’1,84%.
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Germania e Francia maglia nera
Il report, presentato in occasione della quattordicesima edizione del Npl Meeting, sottolinea che la crescita registrata dal primo trimestre 2023 “cela una polarizzazione del mercato che riflette la fase congiunturale economica del Vecchio Continente”. A guidare l’aumento dei crediti deteriorati sono state infatti Berlino (+14 miliardi di euro nel secondo trimestre) e Parigi (+12 miliardi), mentre Madrid e soprattutto Roma hanno messo a segno “una riduzione coerente con la maggiore salute economica dei due Paesi”. Per gli esperti di Banca Ifis, in Germania e Francia l’aumento degli Npe è dovuto soprattutto al segmento imprese, con una forte incidenza del settore immobiliare e, nel caso francese, anche delle famiglie.
In Italia Npl giù a 275 miliardi nel 2025
Nel nostro Paese il tasso di deterioramento del credito resta a un livello storicamente basso. E Banca Ifis vede lo stock totale (banche e investitori) attestarsi a 275 miliardi di euro a fine 2025, un dato molto distante dai picchi registrati nel 2015. Il peggioramento risulta concentrato soprattutto nel segmento imprese, dove il tasso di deterioramento è passato dall’1,3% del 2023 all’1,8% del 2024, a causa soprattutto dei settori edili, commerciale e dell’hospitality. Sul fronte opposto, invece, il tasso relativo alle famiglie si mantiene stabile allo 0,6%, ovvero in linea coi livelli degli ultimi cinque anni. Guardando al futuro, nel triennio 2025-27, il Npe ratio lordo è previsto in calo al 2,3%, ben al di sotto della soglia del 5% fissata come obiettivo dalla BCE. Nello stesso periodo, secondo l’analisi, il mercato italiano dei crediti deteriorati vedrà transare volumi di Npe pari a circa 22 miliardi di euro annui, con un peso sempre maggiore del mercato secondario.
Inoltre, sempre nel periodo 2025-27 si stima che le cessioni sul mercato primario rappresenteranno l’81% dei flussi di nuovo deteriorato, a conferma della virtuosa collaborazione tra originator e operatori del comparto degli Npl, fondamentale per continuare a ridurre l’Npe ratio tricolore. Per quanto riguarda l’incidenza delle garanzie pubbliche, si registrano circa 155 miliardi di euro di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche in essere per le imprese, di cui ben 61 miliardi di euro legate a Mcc. Si tratta, viene evidenziato, quasi esclusivamente di residui di garanzie erogate in epoca Covid, che nel 2021 avevano toccato il picco di 174 miliardi di euro. Sul fronte delle famiglie, invece, lo scenario è migliore. Lo stock totale di garanzie pubbliche per l’acquisto della prima casa si attestava a 29 miliardi di euro a fine 2024, mentre il finanziamento di garanzie legate al periodo pandemico è stato interamente rimborsato.
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