Non solo intelligenza artificiale e robotica. Fra i settori candidati a battere lo S&P500 nel 2024 ci sono anche internet of things,data center, batterie e infrastrutture
Il soft landing è ormai un’aspettativa ampiamente condivisa. Almeno negli Stati Uniti, dove ci si attende una crescita del Pil reale all’1,3% per il 2024. Ecco allora che sempre più investitori iniziano a temere un eccessivo rialzo delle valutazioni azionarie. Ma arroccarsi in difesa potrebbe non essere la strada più corretta.
Scott Helfstein, head of Thematic Solutions di Global X
Tra coloro che ne sono convinti c’è Scott Helfstein, head of Thematic Solutions di Global X, secondo cui nel contesto attuale la migliore strategia potrebbe consistere proprio nell’attacco. “Nei periodi in cui la crescita del Pil è stata inferiore al 2%, i comparti considerati più conservativi hanno registrato le peggiori performance medie”, argomenta l’esperto. E precisa che “a offrire il rendimento medio più elevato sono stati invece i consumi discrezionali, i beni di consumo e l’healthcare”. Senza contare materie prime, beni industriali e settore tecnologico, che hanno ottenuto risultati “relativamente buoni”.
L’esperto di Global X fa poi notare come le valutazioni azionarie riflettano le aspettative di crescita e redditività future, con le opportunità di guadagno delle aziende che tendono ad aumentare nel tempo: “I margini di profitto dello S&P500 sono stati in media del 6,2% dal 1950 al 1955. Dal 2018 al 2023, si sono invece aggirati sul 9,8% perché le aziende sono diventate più efficienti grazie a un migliore utilizzo del capitale, del lavoro e della tecnologia”. Helfstein specifica inoltre che, considerando il modo in cui i margini di profitto sono aumentati negli ultimi 70 anni, “è ragionevole aspettarsi un ulteriore aumento delle quotazioni da qui in avanti”. E per individuare i vincitori del futuro, lo specialista suggerisce di posizionarsi sui temi …
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