Articolo pubblicato su FR MAGAZINE | Settembre – Ottobre 2021 |
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Al fine di sviluppare un’economia che sia al servizio delle persone, la Commissione europea sta consultando il mercato in merito alle regole che governano (anche) l’informativa pre-contrattuale. Gli elementi chiave per facilitare una crescita responsabile del mercato dei capitali
Deborah Anzaldi
La tutela dei consumatori e il rafforzamento della fiducia degli investitori al dettaglio nei mercati dei capitali sono alcuni elementi essenziali della “Capital market union”. Già da anni, il tradizionale approccio normativo basato su un regime di trasparenza precontrattuale volta a fornire un set ampio e completo di informazioni prima della conclusione di qualsiasi operazione è stato affiancato da un’informativa sintetica, standardizzata, che pone le sue fondamenta sull’economia comportamentale.
Si fa qui ad esempio riferimento al documento contenente le informazioni chiave per gli investitori in fondi comuni (cd. UCITS KIID), che in due pagine riporta obiettivi e politica di investimento di un fondo aperto non strutturato, profilo di rischio e rendimento, oneri, risultati passati e altri dettagli pratici. Documento che a breve verrà ad essere sostituito dal documento contenente le informazioni chiave per i prodotti d’investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (cd. PRIIPs KID).
Perché cambiare
Le informazioni più pertinenti, cosiddette “chiave”, la cui delicata identificazione è rimessa nelle mani dei legislatori e regolatori, sono al centro delle riflessioni e foriere di confronti, data la loro funzionale fondamentale di fornire agli investitori gli strumenti necessari per formulare giudizi informati e comparare le diverse soluzioni disponibili sul mercato, anche di natura transfrontaliera.
In quest’ottica, nei mesi scorsi le Autorità di vigilanza europee hanno proposto modifiche all’informativa contenuta nel PRIIPs KID, entrato in vigore lo scorso gennaio 2018, per…
* direttore Investment Compliance di Assogestioni
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