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Carlo Trabattoni, Presidente di Assogestioni, incontra FocusRisparmio in occasione del 40esimo compleanno dell’Associazione. Ecco quali saranno le direttrici di sviluppo dell’industria, tematizzate in occasione della 14esima edizione del Salone del Risparmio
Sono passati 40 anni dalla nascita di Assogestioni. L’Italia allora non conosceva nulla o quasi del mercato dei capitali e delle sue opportunità, mentre oggi l’investimento diversificato tramite strumenti gestiti professionalmente è diffuso e riconosciuto. FocusRisparmio ha incontrato Carlo Trabattoni, Presidente dell’Associazione, per ripercorrere un viaggio che ha portato il risparmio gestito italiano a giocare un ruolo rilevante nel Paese e avere un’anticipazione di quali saranno i temi portanti della quattordicesima edizione del Salone del Risparmio, in scena dal 9 all’11 aprile al MiCo di Milano.
Presidente, Assogestioni spegne quest’anno 40 candeline. Che percorso è stato?
Il 20 marzo 1984 è una data importante non soltanto per noi, ma anche per l’Italia. A un anno dall’approvazione della legge 77 sull’istituzione e disciplina dei fondi comuni d’investimento mobiliare nasceva Assofondi, che sarebbe poi diventata Assogestioni. Una realtà che ha contribuito in maniera decisiva a dare concretezza all’articolo 47 della nostra Costituzione, dove si riconosce il valore del risparmio e la sua rilevanza per lo sviluppo del sistema economico e della società nel suo complesso. Abbiamo una storia che molti Paesi ci invidiano e che attraverso i decenni ha visto la crescita di un mercato avanzato in termini di offerta, qualità e trasparenza. I player italiani sono operatori di rilievo con attività anche all’estero mentre l’arrivo e il radicamento delle case internazionali ha portato a una sana competizione e a una maggiore professionalizzazione dei consulenti, finalmente riuniti dal 2007 in un albo professionale dedicato che ne valorizza il ruolo. Oggi gli investitori tricolore, siano essi istituzionali o privati, possono accedere alla gestione professionale derivante da un’industria solida e riconosciuta dagli attori politici e sociali del Paese come portatrice di valore e opportunità, capace di dare accesso ai mercati internazionali così come di sostenere l’investimento nel tessuto produttivo italiano, europeo e globale.
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Che cosa ha significato tutto questo in numeri?
Oggi sono stabilmente più di 11 milioni gli italiani che investono in fondi comuni. A questi risparmiatori …
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