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L’anno in chiusura conferma l’impegno degli asset manager nell’attività di presentazione dei candidati di minoranza per l’elezione dei board delle quotate
In un contesto macroeconomico globale caratterizzato da forte incertezza e sviluppi geopolitici in continua evoluzione, i gestori hanno perseverato nell’adozione di comportamenti virtuosi. E sono rimasti coerenti con il ruolo attivo svolto nella governance degli emittenti partecipati, in aderenza agli obblighi previsti dalla Shareholder Rights Directive II. Anche quest’anno gli asset manager italiani ed esteri, riuniti nel Comitato dei gestori, hanno confermato l’impegno nell’attività di presentazione dei candidati di minoranza per l’elezione dei board delle società tricolore quotate attraverso il voto di lista.
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La stagione assembleare in cifre
Il bilancio della stagione è positivo: il numero degli eletti e delle liste depositate è in crescita rispetto all’anno passato e si mantiene ai medesimi livelli del 2020, che costituisce il riferimento per la comparazione vista la durata triennale dei mandati negli organi sociali.
I candidati risultati eletti sono 103 e hanno assunto incarichi in 45 società (17 del FTSE-Mib, 17 del Mid Cap e 11 tra Small Cap ed Euronext Growth Milan). Di questi, 63 sono consiglieri di amministrazione, 30 presidenti di collegio sindacale e dieci sindaci effettivi. Oltre ai 36 sindaci supplenti. A oggi, il numero complessivo dei board member eletti da parte del Comitato si attesta pertanto a oltre 240. Essi si dividono fra consiglieri di amministrazione indipendenti e sindaci di minoranza, che ricoprono incarichi in oltre 90 società. Per quanto riguarda le caratteristiche dei profili …