Per i consulenti le vere novità arriveranno con la revisione della direttiva Mifid. Mazzoleni (Assogestioni): “Da Sfdr una spinta alla crescita del mercato dei prodotti Esg”
Manuela Mazzoleni, direttore sostenibilità di Assogestioni
L’evoluzione regolamentare farà accelerare l’adozione globale degli investimenti Esg nei portafogli degli investitori. In tal senso, i consulenti finanziari sono, accanto ai partecipanti ai mercati finanziari, fra i destinatari del nuovo regolamento Sfdr (Sustainable finance disclosure regulation), che entra in vigore il prossimo 10 marzo. Ma cosa cambia nell’attività giornaliera di un consulente a partire da questa data in poi?
“In termini di obblighi formali per il momento molto poco”, chiarisce Manuela Mazzoleni, direttore sostenibilità di Assogestioni, mentre invece dovranno “essere pronti a rispondere alle domande dei clienti”. Questi ultimi si troveranno di fronte dei prospetti informativi arricchiti dalle informazioni sulla sostenibilità richieste dalla nuova normativa, perciò i consulenti devono “farsi trovare pronti ad aiutare i clienti a capire il nuovo linguaggio” che sta nascendo proprio grazie alla Sfdr.
“I consulenti finanziari sono chiamati a contribuire a uno sviluppo economico sostenibile privilegiando, nella consulenza in materia di investimenti e assicurazioni, le imprese che adottano prassi virtuose centrate sull’impiego di metodi produttivi rispettosi dell’ambiente, sulla garanzia di condizioni di lavoro inclusive e attente ai diritti umani e sull’adozione dei migliori standard di governo d’impresa”, spiega a FocusRisparmio Massimo Scolari, presidente di Ascofind, l’associazione per la consulenza finanziaria indipendente.
Il quadro di riferimento
L’Action Plan for Financing Sustainable Growth della Commissione Europea ha portato all’entrata in vigore di diverse leggi sulla finanza sostenibile. In particolare, l’introduzione del regolamento della Commissione europea sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziaria (Sfdr appunto) il 10 marzo 2021 aumenterà i requisiti di trasparenza relativi alla modalità di integrazione nei processi aziendali e nella gestione dei prodotti delle variabili Esg.
“Il regolamento Sfdr costituisce un importante passo per promuovere lo sviluppo degli investimenti sostenibili a livello europeo e per rafforzare un sistema alle prese con la crisi climatica le sfide in ambito ambientale e sociale”, sostiene Mazzoleni.
Ricordiamo che il regolamento è molto ambizioso sia nei contenuti che nella tempistica, tanto che la Sfdr che sta entrando in vigore non è ancora corredata dalla normativa di attuazione – gli standard tecnici di regolamentazione (Regulatory technical standards, Rts) – i tecnici di Bruxelles hanno infatti ritardato – pubblicate solo recentemente in bozza – a oggi è probabile che queste norme tecniche diventeranno applicabili non prima del 1° gennaio 2022.
Cosa cambia per i consulenti finanziari
“Anche ai soggetti che svolgono l’attività di consulenza in materia di investimenti o di assicurazioni viene richiesto, ai sensi del Regolamento Sfdr, di dichiarare se e in che modo prendono in considerazione i fattori di sostenibilità nel processo di consulenza”, dice Scolari.
“Sfdr impatta in modo significativo sulla comunicazione agli investitori, ad esempio attraverso specifici requisiti che interessano i prospetti di offerta, le relazioni periodiche e i siti web di tutti i soggetti obbligati alla disclosure di sostenibilità, tra cui le Sgr”, aggiunge Mazzoleni.
La scommessa della Commissione Europea è che una maggior trasparenza sui temi Esg corrisponda una maggior consapevolezza da parte dei clienti finali sui rischi ed opportunità offerti da un approccio più sostenibile agli investimenti. Il ruolo fondamentale del promotore finanziario è accompagnare l’investitore in questo cammino.
Per questi ultimi, poi, le vere novità arriveranno allorquando si compiranno le modifiche degli atti delegati della Mifid 2. “In questa sede verranno meglio definiti gli obblighi di gestione del target market e di product governance che i consulenti dovranno rispettare e quali prodotti potranno essere offerti ai clienti che richiederanno che i propri investimenti rispettino standard di sostenibilità”, spiega la dirigente di Assogestioni.
Con norme più dettagliate anche per quanto concerne l’attività di consulenza e clienti più informati, l’auspicio degli attori coinvolti è di vedere una spinta ulteriore alla crescita del mercato dei prodotti Esg.
“Poiché le imprese attente ai fattori di sostenibilità sono generalmente meno esposte a rischi operativi, legali e reputazionali, e sono più orientate all’innovazione e all’efficienza nell’allocazione delle risorse, come confermato da un’ampia letteratura e da numerosi studi empirici, i risultati economici degli investimenti in queste imprese sono generalmente migliori rispetto agli indici rappresentativi dei mercati finanziari”, conclude Scolari.
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