Risparmio, solo il 37% degli italiani riesce ad accantonare
Secondo l'Osservatorio Findomestic, appena il 35% dei cittadini investe, preferendo titoli di Stato e libretti. Il 18% lascia i soldi sul conto. Intenzioni d’acquisto ai minimi da un anno
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Per le famiglie italiane la pianificazione finanziaria è ormai un imperativo. In base all’attuale costo della vita, infatti, crescere un figlio da 0 a 18 anni comporta una spesa che si aggira in media intorno ai 139.500 euro, oltre 7.000 euro all’anno. È quanto emerge da uno studio Moneyfarm che ha preso in esame più di 150 voci di spesa e calcolato quanto una coppia di genitori deve mettere in conto di spendere per ogni periodo di vita della prole.
Lo studio dettagliato è in linea con la fotografia scattata da Bankitalia nella sua ultima Relazione annuale, in cui si rileva come negli ultimi anni per mantenere un figlio in Italia ci sono voluti circa 640 euro al mese, circa un quarto del reddito medio delle famiglie.
Secondo l’analisi Moneyfarm, per crescere un figlio da 0 a 18 anni si possono spendere in totale tra i 96 mila e i 183 mila euro. E già prima della nascita di un bebè, una famiglia si trova a dover affrontare un esborso, a seconda della disponibilità economica, dai 5.600 ai 19.300 euro, tra visite mediche, corredo, passeggino e arredi.
Ma si tratta appunto solo del prologo. Con l’arrivo del piccolo, i genitori sono infatti chiamati ad affrontare altre spese, il cui ammontare è destinato a crescere con l’avvicinarsi dell’età adulta e a variare anche significativamente a seconda dell’età: 10.000-25.000 euro fino ai 3 anni, 10.000– 27.000 euro dai 4 ai 5 anni, 28.000-48.000 euro dai 6 agli 11 anni e 45.000-74.000 euro dai 12 anni alla maggiore età.
Le voci di spesa, variano sensibilmente con passare del tempo. Alle elementari, ad esempio, le voci di costo più pesanti sono la mensa scolastica (tra 1.416 euro e 2.040 euro a seconda della fascia considerata), il doposcuola (tra i 510 e i 5.400 euro), le attività sportive (tra i 2.250 e 6.000 euro) e i campi estivi (da 1.185 a 3.510 euro). Tra i 15-18 anni, quando il costo del mantenimento di un figlio raggiunge il suo picco massimo, la parte del leone la fanno invece lo sport (da 3.000 a 8.000 euro), i corsi di inglese (da 3.600 a 6.000 euro), la paghetta (da 4.160 a 6.240 euro), con un picco per gli studi all’estero, dato che per un anno la spesa varia da 15.000 a 20.000 euro.
Naturalmente ci sono anche costi su cui è possibile risparmiare. La spesa per abbigliamento, ad esempio, può essere molto elevata (mediamente 10.000 euro), ma la scelta di capi non brandizzati può dimezzare l’ammontare complessivo. Stesso discorso per la tecnologia: si stima che in media tra i 9.000 e i 18.000 euro (sempre in base alle fasce considerate dallo studio) vadano in computer, cellulari, videogiochi, abbonamenti.
Inevitabile quindi che sempre più famiglie prendano in considerazione di rivolgersi a un consulente finanziario per analizzare la propria situazione patrimoniale, capire l’ammontare dei risparmi accumulati e l’entità delle entrate/uscite in un determinato arco temporale, così da pianificare gli obiettivi e gli strumenti d’investimento più adeguati in base alle proprie necessità familiari.
Per fare un esempio gli esperti Moneyfarm immaginano di impostare un piano di investimento con una soluzione bilanciata. “Partendo da una somma iniziale di 5.000 euro e associandovi un piano di accumulo di 100 euro al mese, si potrebbero ottenere dopo 10 anni circa 25.000 euro (ipotizzando un rendimento lordo annuo del 6,45%). A seconda delle esigenze, la pianificazione finanziaria permette dunque di individuare la soluzione più adeguata, in termini di strumenti finanziari e di livello di rischio, per raggiungere l’obiettivo prefissato”, scrivono.
“L’arrivo di un neonato rivoluziona le priorità e la gestione delle finanze: da quel momento in poi il genitore non può prescindere da una riflessione attenta e lungimirante sulle esigenze che, dalla culla alla maggiore età (e oltre), scandiranno la vita familiare – conclude Davide Cominardi, investment consultant manager Moneyfarm -. Occorre ricordare però che le spese, per quanto ingenti, non dovranno essere sostenute simultaneamente e che proprio l’orizzonte temporale di lungo termine dà ai genitori il vantaggio di pianificare una strategia di investimento che sia efficiente dal punto di vista dei costi e, soprattutto, coerente con i propri obiettivi ed esigenze”.
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