Per Monica Defend di Amundi, si tratta di un contesto nuovo che contiene previsioni fino al 2030. “Ci sono transizioni a diversi livelli in atto: da quella energetica, a quella geopolitica ma anche di opportunità”
Il 2024 immaginato da Amundi Sgr, nello specifico dalla sezione di ricerca Amundi Investment Institute, sarà un anno dominato dalla parola “disomogeneità”: nella velocità della crescita durante l’anno, tra Paesi sviluppati ed emergenti e tra diverse asset class. Dodici mesi “di opportunità ma anche di qualche insidia”, riassume il global deputy CIO della società Matteo Germano.
Da dove arriviamo
Come arriva l’investitore al 2024? “Sicuramente stanco” risponde Germano. Prendendo in considerazione il susseguirsi di crisi negli ultimi 15 anni, da quella del 2008 al 2011 fino al Covid, la crisi energetica, le guerre in Ucraina e Palestina, “gli investitori si sono trovati di fronte a reazioni dei mercati importanti”.
“Già il 2022 l’avevamo definito l’annus horribilis”, dice Germano, riferendosi al primo anno da “quasi cento anni” in cui si sono registrati rendimenti negativi a doppia cifra sia lato azionario che obbligazionario. “Il 2023 poi ci ha sorpreso”, continua, “con tre elementi: crisi delle banche regionali, una politica fiscale più espansiva delle attese e un consumatore americano che ha continuato a utilizzare i risparmi in eccesso accumulati durante il Covid”. Il 2024 invece, conclude, “sarà caratterizzato da una fase di global disorder e di grandi rivoluzioni. Sicuramente tecnologica, geopolitica e legata alle catene di approvvigionamento”.
Global disorder
“Di cosa parliamo quando parliamo di disordine globale?”, chiede Monica Defend, head of Amundi Investment Institute. Per l’esperta, si tratta dello scenario successivo a quello che chiamavamo “new normal”. “Parliamo di un contesto nuovo, che contiene previsioni fino al 2030. Global disorder perché ci sono transizioni a diversi livelli in atto: da quella energetica, a quella geopolitica, ma anche di opportunità”. Gli esperti tendono a mettere attenzione sulle catene di approvvigionamento. “Una volta capito che quella delle supply chain è una questione anche di sicurezza nazionale, vediamo diverse opportunità nei Paesi emergenti”. Defend nomina come esempi India, Brasile, “Paesi che grazie alle loro risorse naturali e la loro vicinanza alla Cina”, dice l’esperta, “stanno puntando sulla rivoluzione tecnologica, non solo relativa all’intelligenza artificiale, ma intesa come rivoluzione digitale”.
Vi è poi da considerare, secondo Defend, un cambiamento sul quadro macro in relazione al rallentamento della crescita di Usa e Cina. Per la prima gli esperti, al netto dell’anno politicamente impegnativo si apre (le elezioni Usa saranno il 24 novembre 2024) una recessione tecnica nei primi due trimestri. Per la seconda invece il dubbio, spiega Defend, è che “il rallentamento della crescita cinese possa essere deciso dal Partito, in ogni caso si tratta di un fenomeno fisiologico in un’economia che sta tendendo verso un modello economico più sostenibile”.
Per quanto riguarda l’inflazione non c’è da sedere troppo sugli allori secondo l’esperta. “I dati della settimana scorsa sono buoni”, dice, “ma secondo noi non si tratta di un processo lineare e potremmo avere ancora letture dei tassi in rialzo”. Mentre particolare attenzione all’inflazione “buona”, come la definisce Germano, del Giappone che si ritrova ad avere un fenomeno inflattivo che secondo le previsioni degli esperti potrebbe arrivare al 2,6%, supportata da una revisione delle politiche salariali.
Sul Giappone insiste Germano. “Ci aspettiamo che il dollaro possa indebolirsi il prossimo anno e possa beneficiarne lo Yen”. Restare investiti in Giappone, consiglia l’esperto, alla luce “dell’economia in forte previsione di crescita, ovvero all’1,9%. Di fatto, l’economia dei paesi avanzati che cresce di più”. In più vanno presi in considerazione tre elementi, spiega Germano: “inflazione buona legata ad aumenti importanti salariali che ci aspettiamo resista; riforme relative all’allocazione del capitale delle imprese; riforme a supporto delle catene di approvvigionamento”.
Portafogli cauti
Le scelte che la società sta compiendo in fase di costruzione di portafoglio “tengono in considerazione temi di lungo periodo con temi di natura più ciclica”, racconta Defend. “La duration dei nostri portafogli è lunga” spiega Germano “e siamo pronti ad aumentarla”.
“L’allocazione per Paese” fa sapere Monica Defend, “è diventata più strategica alla luce del contesto che stiamo vivendo. A livello di temi invece ci concentriamo su tecnologia e salute, soprattutto, che si riflettono però in maniera diversa tra America, Europa e Paesi emergenti.” La matrice geografica quindi resterà centrale nei portafogli anche nel 2024, ma a detta degli esperti, sarà da “ristrutturare” di volta in volta in base ai cambiamenti dello scenario, mentre la parte legata ai temi aiuterà a mantenere un core più solido nel portafoglio.
Nell’outlook di metà anno, la casa vede due tagli Fed entro la fine del secondo semestre. Dal reddito fisso tante opportunità, ma solo a fronte di un’adeguata selezione. E sull’azionario a dominare sono i temi, IA in primis. Materie prime, valute e mercati privati per diversificare in ottica elezioni
Nel Summer Outlook 2024, la casa svizzera vede tre tagli di FED e BCE entro fine anno. E punta il focus sull’obbligazionario dell’UE. L’equity richiede selezione, ma anche i temi saranno cruciali. Più commodities e oro per bilanciare il portafoglio
Secondo l’outlook di Aipb, che accorpa e integra quelli dei gestori associati, l’inflazione calerà ma i tassi saranno tagliati solo a giugno. E la crescita resterà debole. Ecco la mappa dei rischi e delle opportunità. Ma, per il presidente Ragaini, “la bussola del settore punta ai bond”
Il legame tra gli italiani e il risparmio continua ad essere irrisolto. L’aggiornamento del rapporto Assogestioni- Censis mostra una metà del Paese preoccupata per la gestione del patrimonio. Come e con quali soluzioni aiutarla
Per Alessandro Tentori, cio Europe della casa, l’economia rallenterà senza ma non finirà in recessione. E le banche centrali potrebbero tagliare meno del previsto, Fed in testa. Una prospettiva che penalizza i bond governativi e a lunga scadenza in favore dell’high yield americano
Secondo Mossavar-Rahmani, cio della divisione Wealth Management di Goldman Sachs, l’equity americano promette di restare una miniera d’oro anche nel 2024. Merito di un'economia sana utili in rampa di lancio. “I prezzi alti? Ne vale la pena”
Il lingotto spot ha toccato i massimi storici nel 2023. E c’è chi crede che il suo rally possa continuare. Dalla geopolitica alla Fed, tutti i fattori che possono alimentare la corsa. Ma, secondo Van Eck, il vero tesoro per i portafogli sta nelle miniere
Lo scenario principale della società guarda a metà anno per un taglio dei tassi e verso il Giappone per opportunità interessanti in portafoglio. Soprattutto sull'azionario
“Il modello accumulo/decumulo è destinato a saltare in un contesto in cui l’aspettativa di vita media cresce del 20% ogni 10 anni”, spiega il country head per l’Italia della società che sottolinea la centralità della catena del valore del risparmio per proteggere i ritorni reali. Per il 2024 l’asset manager prevede che l’economia globale affronterà una recessione, seppur “breve e leggera”
L'outlook al2024 della casa mostra un mercato dei bond ancora interessante. E nuove opportunità nel credito. Meno attraenti le valutazioni dell'equity. Tra gli alternativi, sì a private debt e infrastrutture
Per alcuni asset manager, il 2024 sarà l’anno giusto per tornare a puntare sul Dragone. Secondo altri invece è meglio guardare altrove tra gli Emergenti. E c’è anche chi sta nel mezzo
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio