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Tassi di interesse in ulteriore calo e un’economia che va sempre più verso il soft landing, soprattutto negli Stati Uniti. È questa la fotografia del secondo semestre 2024 scattata da UBS Global Wealth Management, che il 25 giugno ha presentato alla stampa il suo consueto outlook di metà anno. Un view nella quale si sottolinea la necessità per gli investitori di selezionare solo obbligazioni di qualità e puntare sull’azionario attraverso i megatrend. Non senza una dose di mercati privati.
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Il punto di partenza delle previsioni formulate dalla casa svizzera è la politica monetaria, che pare finalmente sorridere ai mercati. “Il ciclo di riduzione dei tassi a livello globale è in corso”, recita il report, sottolineando come il rallentamento della crescita economica e dell’inflazione dovrebbero spingere le principali banche centrali ad allentare la presa ma anche indurre i mercati a scontare tassi più bassi in futuro. La prima a unirsi a Banca nazionale svizzera e Banca centrale europea dovrebbe essere la Bank of England, che l’asset manager vede in procinto di effettuare il primo taglio. Quanto alla Federal Reserve, altra grande ritardataria insieme alla collega britannica, UBS prevede invece che l’istituto guidato da Jerome Powell effettui due sforbiciate di 25 punti base da settembre a fine anno e poi ulteriori riduzioni per un totale di 100 punti base durante il 2025. E anche se l’ipotesi di uno scenario ‘higher fon longer’ non può essere scartata del tutto, perché i rincari dei servizi potrebbero dimostrarsi più resistenti del previsto, la previsione principale è che il rendimento del Treasury Usa a dici anni scenda dal 4,2% al 3,85% entro il 31 dicembre per poi toccare il 3,5% in marzo.
Guardando alla costruzione del portafoglio, UBS è convinta che il reddito fisso possa sì offrire notevoli opportunità ma solo a fronte di un’adeguata selezione. “Consigliamo di impiegare la liquidità e le posizioni attualmente detenute sul mercato monetario in bond corporate e governativi di alta qualità”, viene spiegato, aggiungendo che questi titoli “dovrebbero apprezzarsi quando il mercato inizierà a scontare un ciclo di allentamento monetario più consistente”. Per i prossimi mesi la casa si aspetta anche una buona performance delle strategie obbligazionarie altamente diversificate. Quanto all’esposizione azionaria, l’idea è sempre quella di puntare sui fondamentali: la crescita degli utili è stata trainata soprattutto dalle aziende con vantaggi competitivi e interessate da tendenze strutturali, spiegano infatti gli esperti. Titoli small e mid cap dell’Eurozona piuttosto che beni di consumo i principali target geografico-settoriali nel mirino.
UBS vede varie opportunità di potenziare e diversificare i rendimenti del portafoglio attraverso le valute e le materie prime. Tra le prime, ci si aspetta un apprezzamento del franco svizzero mentre il consiglio sul dollaro è di vendere nelle fasi di rialzo perchè “potrebbe deprezzarsi con l’avvio dei tagli dei tassi Fed e la crescente preoccupazione per il deficit USA”. Le commodities più interessanti vengono invece individuate in petrolio, rame, oro e argento: tutte risorse che promettono di trarre beneficio da transizione energetica e tensioni globali. Possono infine aiutare ad affrontare l’evoluzione della politica monetaria o della scena politica anche gli strumenti alternativi: da questo punto di vista, recita il documento, il private equity offre l’occasione di investire in società esposte all’intelligenza artificiale mentre infrastrutture ed hedge fund aiutano a ridurre la volatilità del portafoglio.
Secondo il gestore svizzero, l’intelligenza artificiale offre un vasto potenziale di mercato e dovrebbe rappresentare uno dei principali motori per i rendimenti azionari nei prossimi anni. “Riteniamo importante detenere un’esposizione sufficiente al settore tecnologico in un’ottica di lungo periodo”, spiegano gli esperti della società, precisando però come le migliori opportunità risiedano al momento negli abilitatori e nelle mega cap a integrazione verticale che si trovano fuori dagli Stati Uniti. E se Chat GPT o chi per lei è una certezza, la vera incognita restano proprio le elezioni americane. Ecco perché il consiglio è di attuare strategie per proteggere i portafogli dai rischi associati ai titoli e ai settori più sensibili. “Un’onda rossa probabilmente penalizzerebbe i beni di consumo discrezionali e le energie rinnovabili ma darebbe impulso ai titoli finanziari”, viene precisato in riferimento all’ipotesi della vittoria di Donald Trump.
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