Salute, i fondi azionari che hanno iniziato meglio il 2023
Fida ha analizzato i prodotti specializzati in salute che sono autorizzati alla vendita presso la clientela retail in Italia. Silver economy il tema dominante. E a brillare è il tricolore
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Una asset class da tempo ai ferri corti con i rendimenti, un contesto di mercato sempre più sfidante e una richiesta di capacità di individuare l’eccellenza da veri specialistici. L’approccio agli strumenti obbligazionari a ritorno assoluto certamente non è dei più semplici, ma per i maghi della fund selection le soddisfazioni non mancano.
Dall’analisi settimanale condotta per FocusRisparmio da FIDA, gruppo italiano specializzato nello sviluppo di applicazioni software dedicate ai servizi finanziari e leader nella raccolta, analisi e distribuzione di dati nel risparmio gestito, emerge che i comparti appartenenti alle due categorie autorizzati alla clientela retail italiana (escludendo fondi chiusi, assicurativi, pensione e speculativi) sono 250, con un totale di 556 classi di azioni. La maggior parte dei fondi considerati è gestita attraverso una strategia totalmente discrezionale, ma non mancano prodotti con politiche di tipo global-macro o long/short.
“In generale la politica di investimento adottata permette di investire in tutte le classi di rating ma, dove invece è specificato, sono le emissioni di migliore qualità ad essere privilegiate, a scapito degli high yield”, spiega Monica Zerbinati, analista finanziario di FIDA. “Coerentemente con la natura flessibile dei prodotti esaminati, sono numericamente pochi i comparti che prevedono vincoli sull’esposizione geografica, di duration o di tipologia di emittente. Tuttavia, nonostante la politica di investimento consenta ampissimo margine di azione, l’analisi storica dei portafogli dei fondi fa emergere una diffusa tendenza a mantenere un focus su determinate asset class per periodi consistenti. Non sono infatti rari i casi in cui, a titolo di esempio, un comparto si concentri esclusivamente o quasi su titoli governativi, oppure solo statunitensi o di emittenti attivi nella finanza”, aggiunge.
“Posto che l’elevatissima eterogeneità delle politiche di investimento dei fondi li rende difficilmente paragonabili e pertanto l’analisi comparativa perde parte del suo significato, possiamo affermare che nel complesso le due categorie esaminate registrano andamenti negativi nel breve e medio periodo. Non mancano i casi di eccellenza, ma nell’anno corrente circa il 90% dei prodotti risulta in rosso, mediamente del 7%”, conclude Zerbinati.
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“Conoscere a fondo” è la rubrica di FocusRisparmio.com in cui passiamo al setaccio una specifica asset class su un orizzonte di investimento di medio-lungo periodo, coinvolgendo i gestori dei fondi top performer in un’analisi a più voci sui driver di performance e sulle prospettive di rendimento dei prossimi mesi.
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