L’entrata in vigore degli Rts e, più avanti, degli indicatori Pai rappresenta una forte sfida per l’industria del risparmio gestito, già alle prese con incertezze interpretative. Sotto i fari anche l’adeguamento della Mifid
Tra i tanti dossier regolamentari legati alla finanza sostenibile che terranno impegnate le Sgr nei prossimi mesi spicca per complessità e delicatezza l’accelerazione sulla Sfdr, che da gennaio 2023 vedrà il suo pieno dispiegamento, argomenta Manuela Mazzoleni, Direttore sostenibilità e Capitale umano di Assogestioni.
Si preannunciano mesi caldi per la regolamentazione sulla finanza sostenibile. Qual è il tema che maggiormente terrà banco nell’industria del risparmio gestito?
Manuela Mazzoleni, Direttore sostenibilità e Capitale umano di Assogestioni
I fronti più impegnativi sono due: il primo legato alla messa a terra degli obblighi di trasparenza previsti dalla Sfdr, tra cui l’adeguamento dell’informativa precontrattuale e periodica dei prodotti di investimento agli standard e il livello di dettaglio previsto dalla normativa di secondo livello. Questo comporta dal 1° gennaio 2023 la preparazione, per i prodotti con caratteristiche ambientali o sociali o che promuovono obiettivi sostenibili (i cosiddetti art. 8 e art. 9), di una documentazione di offerta standardizzata, con un elevato livello di approfondimento e di dettaglio circa le modalità di integrazione dei criteri ambientali e sociali, nonché l’allineamento alla tassonomia e l’utilizzo di indicatori ad hoc.
Certamente una sfida in termini di sforzi richiesti alle società di gestione, in primis in merito alla raccolta dei dati Esg relativi al proprio portafoglio, oltre che all’integrazione piena di tali informazioni nell’attività di gestione.
L’altro fronte è relativo agli aspetti legati alla distribuzione del prodotto, impattati dalle modifiche Mifid in merito alla disciplina del target market e delle valutazioni di adeguatezza dei prodotti, sempre alla luce dell’integrazione dei criteri Esg. Questi obblighi riguardano gestori e collocatori e richiedono…
Alla Cop28, il tycoon ha sottolineato che è un momento difficile per finanziare progetti verdi, visto il contesto dei tassi elevati. Un'opinione non isolata tra i big della finanza, che hanno posto una serie di paletti per il sostegno finanziario alla transizione
Fida ha passato in rassegna i prodotti della categoria venduti al pubblico retail nella Penisola. Largo ai bond corporate europei. Tra gli stili paga la gestione attiva. Ma la top 5 vede in testa un Etf
Nonostante il mercato sia reso instabile dagli sconvolgimenti internazionali, gli operatori vedono una grande occasione nelle infrastrutture connesse alla transizione energetica. Sia sul fronte azionario che su quello del credito
Dopo un biennio di “furia” anti-inflazione, i mercati vedono Fed e Bce vicine al tetto del rialzo dei tassi. Con implicazioni positive per tutte le asset class. Riuscirà il risparmiatore italiano ad andare oltre il Btp?
Secondo la ricerca di Forum per la Finanza Sostenibile, il 56% delle piccole e medie attribuiscono ai criteri Esg un ruolo “molto importante”. A favorire il cambiamento, mercato e stakeholder. E vantaggi sono economici, competitivi e reputazionali
Valutare l'impatto calcolando anche la CO2 evitata grazie ai prodotti delle aziende è la novità su cui punta Raj Shant di Jennison Associates (PGIM). Un approccio che promette unire alpha e sostenibilità. E che ora trova espressione in un fondo dedicato
Secondo la ricerca del Forum per la Finanza Sostenibile, cresce il ricorso a parametri di sostenibilità tra gli operatori del settore. E il 63% estende gli investimenti etici alla quasi totalità del patrimonio gestito. Net-zero e carbon footprint i temi caldi, ma strategia SRI più adottata resta l’esclusione
Secondo il report di Forum per la Finanza Sostenibile, 9 compagnie su 10 adottano fattori Esg per stabilire le retribuzioni e tutte le integrano nelle scelte di allocazione Climate change il tema più sentito, ma cresce l'impegno per il sociale
Il valore delle criptoattività giù del 50% in un anno. “Volatilità strutturale, sicure solo 14 piattaforme su 188”. Europa e Italia promosse dal Sustainalytics Esg Risk Score
Secondo il report di Capgemini, il 91% delle società di servizi finanziari ha iniziato la trasformazione digitale. Ma solamente una su due ne sfrutta le potenzialità. A fare da traino, i vantaggi nella gestione del rischio e nelle relazioni con i clienti
Fida ha analizzato i prodotti distribuiti ai clienti retail italiani per capire quali siano i più ‘etici’ secondo la sua metrica proprietaria. Ambiente fa rima con bond, ma i temi sociali si cavalcano con l'equity. E il primo mercato si conferma l’Europa
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio