Entro il 2045 nel nostro Paese passerà di mano una cifra senza precedenti. Ma gli italiani sono impreparati a gestire la successione e hanno esigenze nuove. L’Osservatorio Moneyfarm
I Millennials sono destinati a diventare la generazione più ricca della storia. Entro il 2045, in Italia, passerà infatti di mano tramite eredità una cifra senza precedenti: 176 miliardi di euro. A fare i conti è l’ultimo Osservatorio di Moneyfarm, che però sottolinea come le conoscenze dei nostri connazionali in materia successoria siano ancora troppo scarse. Circostanza che pone un’importante sfida non solo a chi beneficerà di tale passaggio di mano ma anche alla consulenza finanziaria.
I Millennials rischiano di essere decisamente impreparati per gestire al meglio questo importante passaggio, dal momento che la ricchezza finanziaria netta media per le famiglie con capofamiglia under 35 è di 105.051 euro contro i 147.220 euro degli over 65. Ma non è tutto. Dal sondaggio, effettuato su un campione nazionale di età compresa fra i 25 e i 65 anni, emerge anche la richiesta di maggiore flessibilità nella scelta degli eredi e della ripartizione del patrimonio: sebbene il 44% degli intervistati dichiari infatti di conoscere bene l’impostazione della propria linea successoria e le relative quote di spettanza (percentuale che arriva al 79% aggiungendo chi ne ha almeno un’idea), il desiderio di andare oltre la ‘legittima’ è molto forte. Nello specifico, sono pari al 73% quelli che vorrebbero maggiore libertà in tal senso e la quota sale all’80% tra gli over 55.
La ragione sta probabilmente nei mutamenti sociali e culturali, con molti nuclei familiari che ormai appaiono diversi dal passato e si basano su affetti, doveri e sovrapposizione di generazioni che creano esigenze nuove. A riprova della richiesta di flessibilità sociale e patrimoniale, il sondaggio evidenzia come la prima persona a cui gli italiani pensano al fuori dalla rete dei loro eredi legittimi sia il convivente (19% dei casi). Viene poi la persona con cui hanno legami affettivi stabili, anche senza convivenza (16%), seguita da un 15% chi si prefigura di lasciare in beneficenza una quota del proprio patrimonio o da chi vorrebbe semplicemente modificare la ripartizione fra i propri eredi legittimi per renderla più vicina alla propria volontà (11%).
Costi, fiscalità e strumenti sono ancora un mistero
Nel complesso, quattro italiani su dieci hanno già fatto esperienza di ereditare un patrimonio immobiliare o finanziario. Un primo aspetto su cui però emerge grande incertezza è quello dei costi legati alla pratica: quasi la metà (48%) non ha idea di quanto di debba pagare, con punte del 60% tra gli under 35 imputabili al fatto che solo il 26% di questi ultimi ha un’esperienza pregressa. Un secondo fronte di impreparazione riguarda i vantaggi fiscali e successori degli strumenti finanziari a disposizione, come gli investimenti assicurativi. Il 60% non sa che esistono soluzioni in grado di ridurre il carico erariale in fase successoria, una percentuale che sale al 66% tra le donne. Tra chi ha un’esperienza pregressa in materia, appena il 10% dichiara poi di essere stato facilitato nella liquidazione delle imposte dalla persona che gli ha lasciato l’eredità.
Altro punto critico consiste nel fatto che fare testamento è una pratica per pochi in Italia. Secondo i dati del ministero della Giustizia, circa il 12% della popolazione opta infatti per la successione tramite questa via mentre il restante 88% rimette la decisione sulla destinazione del proprio patrimonio all’ordinamento giuridico. Numeri confermati dal sondaggio di Moneyfarm: solo il 7% degli intervistati dichiara di aver già fatto lascito, con percentuali leggermente più elevate tra gli over 55 (9%) o chi detiene un patrimonio investito superiore ai 50mila euro (13%). E anche in quel 44% che si dice intenzionato a provvedere (49% tra le donne), una buona fette teme si tratti di un atto complesso (16%) o costoso (7%).
La sfida per la consulenza finanziaria
Per questo motivo, il dossier ricorda l’importanza di strumenti come gli investimenti assicurativi per gestire la pianificazione successoria con flessibilità: essi consentono infatti di creare quote di patrimonio liberamente disponibili. Un’opzione conosciuta da meno della metà del campione (47%) ma che il 37% si dichiara interessato ad approfondire. Secondo Andrea Rocchetti, global head of Investment Advisory di Moneyfarm, i consulenti finanziari si trovano quindi di fronte a una sfida decisiva: soddisfare esigenze che si sono già evolute e continueranno ad evolversi anche in materia di eredità. “È molto importante stare al passo con i cambiamenti demografici e anche con quelli sociali e culturali”, evidenzia l’esperto. Che aggiunge: “Le famiglie stanno già transitando dal tradizionale modello della legittima a uno più fluido e necessitano di soluzioni semplici così come di maggiore informazione sugli strumenti che l’industria del risparmio mette già a loro disposizione”. Un dato, su tutti, è esemplificativo in questo senso: il 53% dei risparmiatori non sa che strumenti come le polizze assicurative d’investimento consentono di assegnare una parte del proprio patrimonio a chi si desidera, anche al di fuori dell’asse ereditario.
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