Fra i fattori monitorati con più attenzione dai responsabili per gli investimenti del private banking e wealth management ci sono le prossime mosse delle banche centrali e le ripercussioni sui mercati obbligazionari e immobiliari
La crisi geopolitica internazionale e i rischi di stagflazione all’orizzonte richiedono un rapido adattamento dei portafogli alle mutate condizioni dei mercati finanziari. Fra i fattori monitorati con più attenzione dai responsabili per gli investimenti del private banking e wealth management ci sono le prossime mosse delle banche centrali e le ripercussioni sui mercati obbligazionari e immobiliari.
Orizzonte cupo
Michele De Michelis, chief investment officer di Frame Asset Management
“Faccio veramente fatica in un contesto come questo ad essere positivo sulle prospettive 2022 (e oltre) con la guerra in Ucraina che non accenna a concludersi, la Cina che prosegue nella sua politica di lockdown totale, i banchieri centrali (non tutti per fortuna) divenuti falchi nella lotta all’inflazione e una situazione geopolitica mondiale a dir poco intricata”, analizza Michele De Michelis, chief investment officer di Frame Asset Management.
“Si fa un gran discutere – prosegue l’esperto – su che livello possa toccare il T-bond americano o il Bund tedesco (che intanto hanno lambito rispettivamente 2,9% e 0,9 % di rendimento) piuttosto che della inversione della curva che sconterebbe già ribassi futuri dei tassi. Ma se guardo la storia dei rendimenti del decennale del tesoro Usa, mi chiedo se non sia definitivamente tramontato il trend secolare che partì nell’agosto 1981 e che ha visto probabilmente il suo punto di minimo nel marzo 2020”.
Preferenze sull’azionario value
Giacomo Calef, country manager di NS Partners
“In questo contesto – commenta Giacomo Calef, country manager di NS Partners, società ginevrina specializzata nella gestione dei grandi patrimoni – riteniamo opportuno mantenere un approccio molto cauto sulla parte obbligazionaria del portafoglio. La parte azionaria, invece, nonostante le incertezze legate al contesto, rimane l’asset class che presenta le migliori opportunità, al tempo stesso profittevoli ed interessanti dal punto di vista delle valutazioni di mercato”.
“L’ultima virata restrittiva della Fed è in linea con il nostro consiglio di puntare su strategie che danno buoni risultati nelle fasi di rialzo dei tassi d’interesse”, afferma Mark Haefele, chief investment officer di UBS Global Wealth Management. “Ad esempio – aggiunge – preferiamo le azioni value, che tendono a sovraperformare rispetto a quelle growth nelle fasi di aumento dei rendimenti obbligazionari”.
Mark Haefele, chief investment officer di UBS Global Wealth Management
Gli investitori, secondo l’esperto, possono anche cercare di sfruttare a proprio vantaggio il ritmo divergente degli interventi restrittivi delle diverse banche centrali e il relativo impatto sui tassi di cambio. “In particolare – spiega Haefele – puntiamo sulle valute dei Paesi le cui banche centrali si trovano in prima linea nella stretta monetaria, tra cui Federal Reserve, Bank of England e Reserve Bank of Australia. Il franco svizzero e l’euro sono invece le nostre valute meno preferite”.
Stéphane Monier, chief investment officer di Lombard Odier Private Bank
Stéphane Monier, chief investment officer di Lombard Odier Private Bank, focalizza l’attenzione sul settore immobiliare. “L’aumento dei prezzi degli immobili si aggiunge alle sfide di politica monetaria per raffreddare l’eccessivo surriscaldamento delle economie”, commenta.
Tuttavia, l’esperto ritiene che non ci siano le condizioni di una classica bolla immobiliare e spiega la sua view: “Manteniamo la nostra esposizione sovrappesata al settore immobiliare europeo, che è in gran parte indicizzato all’inflazione”, conclude.
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“Wealth Corner” è la rubrica di FocusRisparmio.com dedicata a private banker e wealth manager. Con l’aiuto degli esperti del settore, vengono messi sotto la lente i fatti recenti più significativi per il mondo del private banking e degli intermediari.
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