Primo trimestre positivo con investimenti in aumento a 443 milioni e round record a quota 108. Ma per gli esperti, i numeri sono ancora minuscoli rispetto al resto d’Europa. “Si punti sulle pmi made in Italy”
Bene ma non benissimo. Il venture capital italiano inaugura il 2024 con il piede giusto e chiude il primo trimestre con il segno più. Gli investimenti si sono infatti attestati a quota 443 milioni, in aumento del 13,9% rispetto ai 389 milioni del periodo precedente. I round, invece, sono passati da 88 a 108, segnando un nuovo record. A tracciare il bilancio è il consueto Osservatorio realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance, che sottolinea come si tratti del quinto trimestre d’incremento consecutivo. Tutto bene, quindi? Non proprio: i numeri, secondo alcuni protagonisti del settore, sono ancora decisamente esigui, al di là delle curve di crescita.
Il mercato tricolore vale appena il 3,7% di quello europeo
Giovanna Voltolina, mid-cap investor di integrit am
Nonostante l’Osservatorio sottolinei come il trimestre appena archiviato sia da giudicarsi positivo anche alla luce del trend europeo decrescente, la mid-cap investor Giovanna Voltolina fa invece notare come “questo primo quarto sia effettivamente determinato da due soli deal: Bending Spoon con 144 milioni di raccolta e MMI con 101 milioni, che da soli rappresentano ben oltre la metà della raccolta del periodo”. Segue Everli con 21 milioni, mentre appena fuori dal podio si piazza Contents con 16 milioni.
Nel resto del Vecchio Continente, invece, da gennaio a marzo sono stati investiti circa 12 miliardi di euro per un totale di 2.404 round: ne deriva, commenta l’esperta, che “la fetta di torta tricolore con i suoi 443 milioni di raccolta è parecchio ‘sottile’ (3,7% circa)”.
Insomma, per la Voltolina c’è ben poco da essere soddisfatti: “Il nostro Paese deve fare molto di più in materia di attrazione dei capitali, neutralizzando in primis le barriere che ne impediscono l’afflusso, soprattutto l’imprevedibile mutabilità della burocrazia italiana, nazionale e locale, e l’infrastrutturazione, connessione web inclusa”, avverte. Aggiungendo che è necessario “puntare sulle pmi made in Italy, vera ricchezza inespressa, e lavorare a distretti organizzati come vere e proprie ‘valley’”.
L’esperta infatti non ha dubbi che se le piccole e medie aziende tricolori, innovative e tradizionali, potessero o volessero guardare al mercato mondiale dei capitali potrebbero davvero attrarre investimenti da tutto il mondo per finanziarsi, ammodernarsi, svilupparsi, crescere e decollare anche a livello internazionale. Un salto di qualità che per la Voltolina non si tradurrebbe nella perdita del controllo dell’azienda. “L’investitore, oltre all’apporto di risorse finanziarie, può mettere a disposizione degli imprenditori le sue conoscenze e relazioni per sostenere e accelerare i loro progetti di crescita, facendo sviluppare il business dell’azienda in maniera molto marcata e sostenibile”, conclude infatti la mid-cap investor.
Il 2024 si chiude con investimenti a quota 1,1 miliardi, in linea con l’anno prima. E il 2025 parte con 190 milioni e 53 operazioni. Ma il gap con il resto d’Europa resta ampio. L’analisi Bain
L’industria tricolore cresce ma resta lontana da quella degli altri grandi Paesi UE. Raccolta e dimensioni i maggiori punti deboli. L’analisi Aifi, Equita e MCP
L’espansione dei fondi alternativi e l’attrattività per una clientela più ampia guideranno l’aumento degli asset per il comparto. Parola di Giovanni Andrea Incarnato, partner di EY e leader Wealth & Asset Management per l’Italia
Il managing partner dell’affiliata di Natixis IM con focus sugli alternativi scommette sul rally dell’asset class. Ma mette in guardia sugli ostacoli alla democratizzazione ancora presenti. Dalla bassa specializzazione alla normativa fino ai costi, ecco cosa non va
Nel 2024 il fundraising è salito a 1,36 miliardi, con fondi pensione e casse di previdenza in testa. Balzo dell’ammontare investito (+53%), che ha sfiorato quota 5 miliardi
BCG: nel 2024 il private equity è tornato a crescere trainato da digitale e transizione energetica. La raccolta dei fondi è salita a 87 miliardi. Boom di investimenti nei data center. Ma il picco del 2022 è ancora lontano
Aifi-PwC: +77% rispetto al 2023. Crescono anche gli investimenti: +83% a 15 miliardi. Merito del ritorno dei mega deal. In calo le operazioni di expansion
La casa di gestione punta a cavalcare la democratizzazione degli alternativi. E ha affidato a Federico Vettore una struttura dedicata nell’ambito della sua divisione Investment Management. Dalle strategie multi-asset alla comunicazione, la ricetta del manager per spingere su un mercato in espansione
L’industria segna un calo annuo del 9,5% sui flussi in entrata ma si conferma in crescita nel lungo periodo. E raggiunge il decimo posto in Europa per investimenti. Eppure, pochi operatori esteri e troppo focus sulle operazioni pre-seed rallentano il passo. La fotografia nel report di P101
Il settore immobiliare segna 10 miliardi di euro di investimenti nel 2024, con un incremento del 47% sul 2023. All’evento Perspective 2025, Cbre presenta trend e prospettive (ottime) per il nuovo anno
In Europa il segmento è in costante crescita e ha quasi raggiunto il mezzo trilione di euro. I rendimenti? Trezzi (Sienna IM): “Nel 2024 la media è stata del 9%, ma i gestori più capaci hanno raggiunto anche la doppia cifra”
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio