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Le emissioni societarie hanno raggiunto livelli di spread superiori alla media storica degli ultimi dieci anni. Ma su quelle ad alto rischio meglio avere un approccio difensivo
Il mercato del reddito fisso è tornato di moda, con rendimenti che non si vedevano da più di un decennio. Come nel caso del Btp, che sulla scadenza a dieci anni è arrivato a superare il 5%. Ma le occasioni non si trovano solo fra i titoli di Stato. Anche l’universo dei corporate bond offre valide opportunità agli investitori, con rendimenti che a livello globale possono arrivare fino al 6% per la componente investment grade e oltre il 9% per il segmento high yield più speculativo. Nello specifico, Nachu Chockalingam, senior credit portfolio manager di Federated Hermes, guarda con interesse soprattutto alle emissioni investment grade perchè “la decompressione in termini di spread è destinata a continuare e beneficeranno della rotazione dei flussi verso il credito dai titoli sovrani e azionari”. “Inoltre”, prosegue l’esperta, “con le aumentate preoccupazioni per i crescenti default nella coda dell’high yield (obbligazioni con rating tripla C, ndr), il segmento è visto come un carry relativamente sicuro”.
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E tra le aree più interessanti su cui puntare c’è l’Europa, con occasioni sia sulla parte breve che su quella lunga della curva. “Con l’inversione della parabola dei rendimenti, ci troviamo in una situazione in cui le scadenze a 1-3 anni e quelle più lunghe presentano quasi la stessa rendita ma con le prime che offrono duration minori” spiega Geoffrey Lenoir, co-head of fund management di Ofi Invest AM. “Per fare un esempio, attorno alla metà di settembre, l’indice Investment Grade Ice BofA 1-3 years Euro Corporate registrava una rendita del 4,4%, con una maturità media di 1,9 anni e una volatilità circa 2,5 volte inferiore rispetto …
