In Europa, a fine 2021, le masse gestite dai fondi tematici che investono nel megatrend Smart e Future Mobility arrivano a quasi 6 miliardi di euro. Il grande tema per lo sviluppo futuro del settore è l’abbattimento dei costi dei componenti, un passaggio su cui incidono anche trame geopolitiche
I record borsistici di Tesla, Rivian e Lucid hanno monopolizzato l’attenzione mediatica rivolta al mondo dell’auto elettrica, un mercato ancora piccolo in termini di vendite ma in rapida espansione. Nonostante il giro d’affari dei player dell’auto elettrica non abbia raggiunto le dimensioni dei produttori più affermati, la capitalizzazione borsistica di Tesla & co. ha invece ampiamente superato in brevissimo tempo quella dei carmaker tradizionali più grandi.
A supporto della crescita borsistica a Wall Street c’è l’ingresso di grandi azionisti come il patron di Amazon, Jeff Bezos, società tradizionali come la stessa Ford (entrata nel capitale di Rivian) e fondi d’investimento come BlackRock, Vanguard oltre che le tradizionali grandi banche d’affari.
Pieter Busscher, lead portfolio manager della strategia RobecoSAM Smart Mobility di Robeco
Bloomberg New Energy Finance stima che nel 2021 le unità vendute di veicoli elettrici (EV) a livello globale abbiano raggiunto i 5,6 milioni, rispetto a poco più di 2 milioni nel 2019 e 3,2 milioni di veicoli nel 2020. Aggregando i dati degli ultimi 5 anni i volumi cumulativi di EV venduti sono stati pari a circa 9 milioni di unità (2016-2020). La Cina è stata il paese leader (circa 4 milioni in quel periodo), seguita dall’Europa (quasi 3 milioni) e dagli Stati Uniti (1,3 milioni).
“Per il 2025 ci aspettiamo un tasso di penetrazione delle vendite annuali di poco inferiore al 25% su base globale, spinta dall’Europa (54%) e dalla Cina (30%). In termini di volumi, questo si tradurrebbe in 21,4 milioni di unità di veicoli venduti nel corso dell’anno (47% Cagr dal 2020, 35% dal 2021)”, spiega Pieter Busscher, lead portfolio manager della strategia RobecoSAM Smart Mobility di Robeco.
Investire in smart mobility
Fonte: Morningstar Direct (dati relativi all’Europa).
In Europa, a fine 2021, le masse gestite dai fondi tematici che investono nel megatrend Smart e Future Mobility arrivano a quasi 6 miliardi di euro mentre nel mondo si arriva a superare quota 18 miliardi di dollari.
Quando si parla di veicoli elettrici, però, non si deve pensare solo alle automobili. Tutt’altro, i fund manager contattati da FocusRisparmio hanno indicato ampie opportunità di investimento lungo tutta la filiera produttiva dell’elettrificazione di veicoli, dalla guida autonoma alla connettività dei veicoli passando per lo sharing di dati e passeggeri.
George Saffaye, global investment strategist del Mobility Innovation di BNY Mellon
“Oggi non siamo esposti ai produttori pure-play di veicoli elettrici in quanto vediamo valutazioni più interessanti altrove nella catena di approvvigionamento. Nello specifico, nei sub-sector quali i produttori di batterie, di semiconduttori e nell’e-commerce”, spiega Alastair Bishop, gestore del BGF Future of Transport di BlackRock.
Il fondo d’investimento Mobility Innovation di BNY Mellon allarga il focus degli investimenti anche alle due ruote: “Le bici elettriche potrebbero registrare nel 2023 i 300 milioni di unità in circolazione, in aumento del 50% rispetto al 2019 Il mercato del ride sharing, che valeva nel 2017 solo 50 miliardi di dollari, è proiettato a raggiungere i 220 miliardi entro i prossimi 4 anni. Il mercato delle auto connesse raggiungerà una dimensione di 166 miliardi di dollari tra il 2020 e il 2050”, commenta George Saffaye, global investment strategist del fondo.
Come e dove investono i fondi tematici specializzati
Per maggiori approfondimenti sui fondi tematici consulta il nostro cornerstone dedicato ai megatrend, con le analisi dettagliate degli specialisti. Inoltre, puoi sfogliare il nuovo Dossier Megatrend all’interno del primo numero dell’anno di FocusRisparmio Magazine.
“In BlackRock investiamo tenendo conto di tre elementi chiave: valutazione, fondamentali e fattori Esg. Privilegiamo un approccio ampio all’investimento, con un’esposizione che va dai produttori di materiali ai produttori di componenti, ai fornitori di tecnologia e alle società che si occupano dell’installazione delle infrastrutture necessarie”, precisa Bishop.
“In termini di settori vediamo opportunità sul fronte del 5G, che sarà centrale per lo sviluppo di veicoli e infrastrutture connessi, e che è ancora nelle fasi iniziali di implementazione. L’industria dei veicoli elettrici sta crescendo, e il settore dei fornitori di batterie potrebbe essere tra i principali beneficiari. Vediamo opportunità di crescita anche nel comparto dei veicoli commerciali come i camion e i mezzi agricoli, dove è in atto un processo di elettrificazione oltre che di introduzione di sistemi di guida autonoma. Anche la domanda di idrogeno verde potrebbe essere destinata ad una crescita accelerata, grazie ai progressi nella produzione e alla necessità di una transizione globale verso un’economia a emissioni zero”, aggiunge Saffaye.
Opportunità, sfide e cambiamenti
Sul futuro dell’elettrificazione della mobilità gli esperti vedono rosa anche se, ammettono, non mancheranno le sfide. “La forte crescita di auto elettriche non nasconde le ancora importanti sfide che il mercato deve affrontare da un punto di vista tecnologico. In particolar modo sulla scelta dei componenti non si osserva ancora una scelta organica verso una specifica strategia con i differenti players ancora in cerca di scelte che possano differenziali dalla concorrenza con l’obiettivo ultimo di incrementare l’efficienza ed aumentare i margini: oggi più del 65% del costo di un veicolo elettrico è attribuibile al powertrain”, spiega a FocusRisparmio Claudio Vittori, senior research analyst – powertrain & e-mobility component di IHS Markit.
“E’ qui che la crescita del settore si incrocia con tematiche più ampie di carattere geopolitico che riguardano gli approvvigionamenti delle materie prime chimiche come cobalto, nichel, litio che oggi vengono prodotte prevalentemente in Africa e Cina oppure nel tentativo di superare rischi di shortage di materie prime che possano generare tagli alla produzione come nel caso dei chip, del magnesio o dell’electrical steel”, chiosa l’esperto.
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“Conoscere a fondo” è la rubrica di FocusRisparmio.com in cui passiamo al setaccio una specifica asset class su un orizzonte di investimento di medio-lungo periodo, coinvolgendo i gestori dei fondi top performer in un’analisi a più voci sui driver di performance e sulle prospettive di rendimento dei prossimi mesi.
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