L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale pubblica il primo documento tecnico per una corretta rendicontazione di sostenibilità e per il contrasto al ‘greenwashing’. Mazzoleni (Assogestioni): “Iniziativa chiave per dare ai gestori metriche e indicatori finanziari”
Un nuovo strumento per orientarsi nella rendicontazione sostenibile in modo corretto, credibile e verificabile. Ma anche per interpretare gli indicatori e i dati ESG alla luce delle sfide che il nuovo quadro legislativo europeo porta con sé. È questa la sfaccettata natura della ‘bussola’ per la finanza sostenibile, lo strumento presentato mercoledì 22 maggio a Roma dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Primo nel suo genere, il documento tecnico elaborato dall’ente governativo e già disponibile online spiega infatti ad aziende e operatori finanziari come produrre un’informazione adeguata alla normativa vigente. Un’iniziativa, utile anche per analizzare in maniera autonoma i rischi fisici derivanti da eventi estremi, che Assogestioni ha definito “di fondamentale importanza” per l’industria del risparmio gestito.
Il paper, intitolato ‘La sfida ambientale per la finanza sostenibile’, fornisce indicazioni precise su come nel misurare il proprio livello di sostenibilità e quindi produrre un’informazione basata su dati scientificamente validi. Un “ultimo miglio”, com’è stato definito dal presidente Stefano Laporta, “indispensabile per contrastare il greenwashing e i ridurre i rischi che esso comporta sul piano sia ambientale sia finanziario”. Il fulcro della pubblicazione consiste, in particolare, nella sistematizzazione di 29 indicatori utili a determinare l’impatto ambientale delle varie attività per poi stilare in autonomia un bilancio green o confrontare le proprie performance con quelle di altri operatori: ogni metrica, che ha visto il coinvolgimento di più di 100 esperti dell’Istituto, contiene infatti una descrizione analitica di come arrivare a generare l’informazione richiesta. Sono indicate tanto le procedure metodologiche quanto le modalità di computazione, così come le fonti informative pubbliche e talvolta anche quelle degli applicativi web da consultare per procedere a un’autovalutazione a partire dalla localizzazione geografica. Nell’ambito della gestione dei rifiuti, ad esempio, non solo vengono indicati come devono essere classificati e la normativa di riferimento ma si forniscono anche gli strumenti per individuare il dato e arrivare all’output finale.
In aggiunta a tutto ciò, la bussola da indicazioni precise anche per analizzare i rischi fisici legati a frane e alluvioni. Attraverso un toolkit appositamente realizzato sulla piattaforma IdroGeo, l’azienda che opera in un determinato territorio può cioè procedere a una prima autovalutazione effettuando l’indagine sul sito di interesse: basta inserire le coordinate geografiche per rilevare la propria esposizione a minacce di questo tipo.
Obiettivi ambiziosi per un bacino in espansione
Con il documento tecnico, l’Ispra intende facilitare il lavoro assegnato alle imprese italiane e accompagnarle in un percorso che permetta loro di imporsi tra i protagonisti della rivoluzione sostenibile con il supporto della finanza nazionale. “Vogliamo mettere a disposizione delle aziende tricolore uno strumento di autovalutazione che assicuri uniformità metodologica e dati scientificamente validi”, ha detto infatti il direttore generale dell’ente Maria Siclari. Un obiettivo sì ambizioso ma perché fissato anche sulla base di precise stime: secondo l’ente, le aziende interessate dovrebbe infatti passare da 200 a più di 4mila nel giro di breve tempo, il tutto senza considerare quelle coinvolte indirettamente tramite filiere di valore e di fornitura. Di partecipazione attiva al processo di transizione ecologica ha invece parlato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, secondo cui le linee guida dell’Ispra saranno fondamentali per evitare che gli adempimenti normativi diventi ostacoli insormontabili: “Il comparto produttivo non deve vivere questo cambiamento come una costrizione ma come un’opportunità”, ha detto.
Secondo Manuela Mazzoleni, Director of Sustainability and Human Capital di Assogestioni, il lavoro svolto da Ispra è fondamentale per consolidare il flusso informativo che dalle imprese arriva all’industria dell’asset management. “Le società di gestione hanno accolto la sfida della sostenibilità e si sono interfacciati sia con gli emittenti sia con fornitori terzi di dati, che però hanno ancora difficoltà a raccogliere informazioni coerenti, confrontabili e credibili”, ha spiegato Mazzoleni. In questo senso, è la sua conclusione, il documento sarà di aiuto perché permetterà di “trasformare la grande mole di input disponibili in metriche e indicatori finanziari utili alle case per orientare efficacemente i capitali verso società sostenibili o impegnate nella transizione”.
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