USA, mercato del lavoro solido: addio a un altro maxi taglio Fed
Il Job report di settembre supera le attese e allontana lo spettro recessione. Ora gli analisti si aspettano due tagli da 25 punti base entro fine anno. “Occhio alla duration”
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Considerata il petrolio del nuovo millennio, l’acqua è fortemente minacciata da cambiamenti climatici, inquinamento e crescita demografica. L’ultimo allarme in tal senso è arrivato dall’Onu, che ha sottolineato come la carenza di fonti idriche si stia aggravando rapidamente anche nei Paesi sviluppati. Se da un lato il rischio di siccità globale certamente preoccupa, dall’altro non può però che catalizzare l’interesse degli investitori su un settore sempre più percepito come difensivo e dalle enormi possibilità di crescita a lungo termine. Ecco perché abbiamo deciso di passare in rassegna i migliori prodotti azionari della categoria nel tentativo di individuare schemi ricorrenti e indicazioni utili ad affrontare il nuovo contesto di investimento. Non senza sviluppare un focus, tuttavia, anche sulle altre risorse naturali.
Categorie di fondi ed Etf su risorse idriche e naturali. Fonte: Fida
A circoscrivere l’universo d’osservazione è Fida (Finanza Dati Analisi), società di sviluppo applicazioni software per i servizi finanziari e di distribuzione e analisi di dati nel risparmio gestito, che ha analizzato per FocusRisparmio gli andamenti registrati fino al 28 marzo 2023 dagli strumenti interessati (raggruppati in categorie omogenee per politica di investimento e altre caratteristiche quali-quantitative). In base ai dati raccolti dall’azienda, le classi di fondi comuni azionari del settore sono 122, di cui 35 autorizzate alla vendita a investitori retail italiani. Gli Exchange traded fund ammontano invece a 22 ma, tra questi, solo tre risultano quotati su Borsa Italiana. Si tratta, nel complesso, di veicoli che investono in “risorse idriche” e che quindi hanno come target società specializzate in prodotti e servizi sia per il risparmio idrico sia connessi alla catena del valore del settore, dalla distribuzione alla gestione e al trattamento dell’acqua fino alla irrigazione.
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“Sono numerosi gli asset manager che dichiarano di seguire strategie volte a selezionare società orientate al futuro de innovative, attive nel settore delle pratiche idriche sostenibili e attente alle questioni di sostenibilità sociale e ambientale”, sottolinea la financial analyst di Fida Monica Zerbinati. “Il settore, in effetti, presenta per sua stessa natura un’elevata vocazione ecologica e filantropica e i suoi operatori vantano un expertise di lunga data su tema”, spiega l’esperta. Che fa notare come il 62% degli Isin di categoria sia conforme all’art.9 Sfdr mentre il restante 38% all’art.8. “Quasi la metà dei prodotti pone in essere, tra le varie strategie, attività di engagement per generare impatti positivi sul piano sociale ed ambientale”, aggiunge.
Sebbene la crescente attenzione sull’acqua come risorsa essenziale per il pianeta e le forma di vita sostenga la nascita di startup a un ritmo importante, alimentando il paniere di aziende oggetto di investimento, il breakdown dei portafogli dei fondi analizzati mostra una certa concentrazione sui Paesi sviluppati e sulle large cap. Zerbinati lo sottolinea chiaramente: “Pur non risultando sovrapponibili, la top ten dei prodotti presenta diversi elementi comuni. American Waters, Veolia Environnement, Idex Corporation e Severn Trent sono tra le società più apprezzate dai gestori”. Ma, secondo l’esperta, il fenomeno può essere letto anche in un’altra ottica: “Lo sviluppo quantitativo e qualitativo della classe media nei Paesi emergenti, principali responsabili dell’inquinamento delle acque a livello mondiale, potrebbe fornire nei prossimi anni l’ulteriore ampliamento di un mercato che già oggi presenta ottime prospettive”.
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TOP 10 fondi autorizzati retail per performance 2023. Fonte: Fida
Sul fronte delle performance, spiccano da inizio anno la casa svizzera J. Safra Sarasin Asset Management, con il +3,7% messo a segno dal suo Jss Sustainable Equity Water, insieme al gestore francese Bnp Paribas (+3,5%). A occupare il terzo gradino del podio c’è Arca Fondi, che porta un pizzico di tricolore nella top three grazie al +2,7% realizzato dal suo prodotto dedicato. Difficile estendere l’analisi a orizzonti temporali che precedano il 2022, poiché la maggior parte dei fondi selezionati risulta di recentissima costituzione. Quelle degli ultimi 12 mesi, sono comunque tutte prestazioni a segno meno con l’unica eccezione del +0,9% di Kbi, asset manager per investitori istituzionali parte del gruppo Amundi.
Nell’orizzonte della sostenibilità non c’è, però, soltanto l’oro blu. Con il rinnovato interesse mostrato dal mercato verso la transizione ecologica (87 miliardi di euro il valore degli asset collegati al tema attualmente in gestione a livello globale), anche le materie prime e le fonti di energia rinnovabile promettono di tornare protagoniste nei portafogli degli investitori. Su questo fronte, rileva Fida, le classi di fondi comuni attive sono infatti 97, di cui 30 autorizzate alla vendita a investitori retail italiani. Gli Etf ammontano a 21, anche se uno solo risulta quotato su Borsa Italiana.
Fondi autorizzati retail per Fida Score Esg. Fonte: Fida.
Come evidenziato da Zerbinati, il settore si presenta particolarmente ampio e variegato trovando ragione di esistere nelle numerose opportunità di generare economie di scopo che caratterizzano le società attive su alcune commodities: “Estrazione, produzione, lavorazione e commercio di prodotti chimici, materiali edili, metalli e altre materie prime, legname e derivati della carta, contenitori e imballaggi sono solo alcuni esempi menzionati dai gestori nella documentazione legale”. Da qui, la scarsa sovrapponibilità ad altre categorie di attivo in termini di politiche d’investimento così come la singolarità del profilo rischio-rendimento e della dispersione. “Parimenti, possiamo individuare altri strumenti, come il Pictet Timber, tra i meglio posizionati nell’anno corrente, che si focalizza sulla catena del valore forestale (piantagione e conduzione di foreste), oppure nella produzione o distribuzione di prodotti derivati dal legno”, prosegue Zerbinati. Che conclude: “Il paniere di riferimento, in tal caso, risulta molto più ristretto e concentrato, ma indubbiamente più trasparente e in linea con eventuali preferenze di elevata sostenibilità”.
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Etf quotati su Borsa Italiana per performance 2023. Fonte: Fida.
Risultati in chiaroscuro per la gestione passiva, che ne esce piuttosto bene considerando il solo settore delle risorse idriche ma perde di tono se si va ad ampliare lo spettro d’analisi includendo anche energia e materie prime. Sui quattro Etf che risultano quotati a Piazza Affari tra l’una e l’altra categoria, solo quelli specializzati in acqua hanno registrato performance positive da inizio anno mentre l’unico con focus sulle risorse naturali si è attestato in perdita dello 0,65%. Il quadro si tinge completamente di rosso esaminando invece i ritorni degli ultimi 12 mesi, con tutti gli strumenti in territorio ampiamente negativo.
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