Per Leroux (Carmignac), il posizionamento prudente degli investitori e l’azione delle banche centrali riusciranno a sostenere i mercati nonostante fondamentali a rischio
A meno di una forte recessione, la corsa dei mercati azionari potrebbe essere destinata a proseguire. È la tesi sposata da Frederic Leroux, head of cross asset di Carmignac, secondo cui il turbolento contesto geopolitico o macroeconomico e i fondamentali a rischio non impediscono che bad news come la crisi bancaria si trasformino in good news. E il merito, ancora una volta, va alle banche centrali ma non solo.
“La scorsa estate il sentiment degli investitori era piuttosto cupo. Il periodo appena trascorso è però stato particolarmente positivo per i mercati azionari delle economie avanzate: +16% per l’indice S&P500 e +31% per l’Euro Stoxx 50 tra la fine di settembre 2022 e la fine di aprile 2023”, fa notare Leroux. Secondo l’esperto, la ragione di tale comportamento anomalo del mercato non è spiegabile solo con la previsione della fine della stretta monetaria, con la normalizzazione graduale della congiuntura economica (la sua previsione è di una recessione “relativamente lieve” negli Usa) e con il calo dell’inflazione core statunitense. Troppe infatti le insidie che rimangono incombenti: le tensioni legate alla Cina, il problema del tetto al debito Usa, le valutazioni ancora elevate sui mercati azionari a stelle e strisce, la questione energetica e gli effetti ritardati dell’aumento dei tassi.
Eppure, sostiene l’esperto, non è così insolito che un tale contesto non influisca sulle quotazioni. “Rispecchia un andamento paradossale dei mercati, in definitiva poco sensibili alle notizie macroeconomiche o geopolitiche e maggiormente reattivi in funzione delle mosse estreme degli investitori”, spiega Leroux. La stretta monetaria e i timori per la guerra in Ucraina hanno infatti innescato vendite massicce, determinando un orientamento molto negativo nei confronti dei mercati azionari. Addirittura eccessivamente negativo, dati i flussi di informazioni che hanno accompagnato questi due eventi importanti. “Attraverso la propria sottoesposizione all’equity, il mercato si era messo in condizioni di ‘bull market climbs a wall of worry’”, chiarisce. Insomma, per il manager il quadro attuale è abbastanza semplice: un posizionamento troppo negativo rispetto alla percezione immediata dei mercati ne ha poi consentito l’apprezzamento. “I ritardatari si ritrovano costretti a investire in tutte le azioni a prezzi scontati per riuscire a cogliere le opportunità”.
Dunque cosa aspettarsi nei prossimi mesi? “Nonostante l’attuale posizionamento degli investitori sia decisamente meno negativo rispetto alla scorsa estate, restano ancora importanti gestori, diversificati e alternativi, ampiamente sotto-investiti. Questo significa che esistono ulteriori margini per un rialzo del mercato”, osserva l’esperto Carmignac. Non solo. Date le criticità che continuano a pesare su economia e mercati, a suo parere occorrerà che questi investitori trasformino le notizie negative, in termini di fondamentali, in notizie positive per se stessi, come nel decennio passato quando la debolezza economica garantiva sostegno monetario e liquidità.
E, per Leroux, proprio la crisi bancaria statunitense potrebbe essere una buona candidata alla trasformazione di bad news in good news. “Riducendo l’offerta di credito e costringendo la Federal Reserve a immettere massicce liquidità nel sistema finanziario, questo nuovo shock potrebbe rispondere alle aspettative del mercato, attraverso un calo dell’attività economica che spinga i prezzi al ribasso e offrendo allo stesso tempo il rimedio alla debolezza economica: l’allentamento monetario”, precisa. Ecco quindi che, finché verrà evitata una forte recessione, il paradosso di un mercato in rialzo nonostante fondamentali a rischio potrebbe protrarsi.
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