L’evento di ETicaNews sulla finanza etica dà voce ai dirigenti di settore per capire come decarbonizzare i portafogli. Dal coinvolgimento dei board alla selezione attiva, tutte le strategie per accelerare la transizione. Testoni: identità ESG sempre più centrale nella percezione dei clienti
La decarbonizzazione si prende la scena alla nona edizione di Salone SRI, l’evento di ETicaNews che riunisce i principali attori della finanza sostenibile un volta l’anno per discutere delle sfide e delle opportunità legate al paradigma ESG. Il secondo dei due giorni in cui ha tenuto banco la nona edizione della rassegna, che si è svolta il 18 e il 19 novembre presso la sede di Borsa Italia a Milano, ha infatti dato voce ai principali dirigenti del settore centralità degli investimenti nella corsa al net zero. Una parentesi che ha confermato come due siano gli ingredienti principali della ricetta per un risparmio gestito ‘green′: l’engagement e la selezione tramite criteri di esclusione.
Tra chi ha sostenuto questa tesi c’è Federica Calvetti, ESG coordinator di Eurizon. “Il tema della transizione è destinato ad acquistare sempre più importanza anche per il settore del risparmio gestito”, ha detto, ponendo l’enfasi sulle sfide socio-ambientali che la nostra società deve affrontare e su un contesto di mercato in continua evoluzione. “Per coglierne le opportunità senza abdicare a un approccio responsabile”, ha aggiunto, “è fondamentale comunicare chiaramente alle società partecipate le aspettative e dotarsi di strumenti di valutazione oggettivi ma anche fondati su obiettivi realistici”. Engagement sembra dunque esser la parola d’ordine della società, che al 30 settembre ha attivato iniziative con un numero di aziende pari al 70% delle emissioni finanziate del portafoglio di riferimento.
Uno sforzo simile a quello di Fideuram Asset Management, che ha aderito parimenti all’obiettivo di azzerare le emissioni delle società investite entro il 2050 nel solco della net zero asset managers initiative. Come spiegato da Gianluca Lonero, head of ESG integration and active ownership della SGR di casa Intesa Sanpaolo, il fulcro del progetto è anche in questo caso il coinvolgimento. “Promuoviamo percorsi concreti di decarbonizzazione e supportiamo le realtà di cui siamo azionisti nell’adozione di strategie sostenibili a lungo termine”, ha spiegato. A suo avviso, si tratta di un approccio che aiuta anche le aziende a “migliorare il proprio profilo di rischio” e “aumentare la resilienza” sul piano finanziario. La chiosa del top manager ha riguardato l’ultima mossa del gruppo, l’adesione al global investor statement to governments on the climate crisis: “È un’iniziativa che sottolinea l’urgenza di azioni concrete da parte degli esecutivi per affrontare i rischi climatici”, ha detto.
Diversa è invece la ricetta descritta nel corso dell’evento da Lauretta Filangieri, responsabile sostenibilità del gruppo Intesa Sanpaolo Vita. Gli elementi che, secondo la dirigente assicurativa, caratterizzano l’impegno ESG della società sono infatti tre: “Selezionare gli investimenti con criteri stringenti di esclusione, far evolvere le metodologie e rispettare le preferenze del cliente in termini di rischio-rendimento ma anche di orizzonte temporale e sostenibilità”. “Per noi sostenibilità non è solo un’opzione nei cataloghi prodotto”, ha detto, “tanto è vero che più dell’80% delle soluzioni di investimento offerte sono classificate art. 8 o art. 9 ai sensi della Sfdr.
Nuovi partner per l’evento
A decretare il successo di questa edizione è stata l’adesione di una serie di nuovi partner che ne sanciscono la trasformazione in un place-to-be per comprendere e dare risposte di sistema. Oltre alla conferma di Msci e Morningstar in qualità di Official Sponsor, quest’anno il progetto ha infatti visto la partecipazione anche di PwC e di Linklaters. Inoltre, hanno deciso di prendere una posizione importante due big del mondo bancario-assicurativo italiano: Bper, in qualità di bank official sponsor, e Gruppo Unipol, che ha presenziato come insurance official sponsor. Un importante traguardo che sottolinea come il Salone SRI sia ormai un evento benchmark capace di interessare uno spettro sempre più ampio di professionisti.
Cresce l’appeal della finanza etica. E lo dimostrano i premi
A chiudere la giornata di lavori è stato Luca Testoni, fondatore del Salone SRI, che ha sottolineato nuovamente l’importanza della finanza etica nel panorama italiano e internazionale. “Il modello ESG ha attraversato una fase di salutare riflessione da cui esce con molta più forza e consapevolezza”, ha spiegato, evidenziando come oggi almeno il 50% degli investitori retail e una quota ancora più consistente di istituzionali puntino con forza sulle valutazioni di sostenibilità. Un dato giudicato “straordinario” dal padrone di casa, specie perché arriva in una fase di grandi turbolenze politiche e militari ma anche a fronte di interventi normativi forieri di entropia. Straordinaria è però stata anche la partecipazione agli ESG Identity Awards 2024, assegnati in base all’identità sostenibile alle 55 SGR partecipanti allo standard ESG.IAMA. “Cresce in modo importante il numero di gestori internazionali che si sottopongono all’assessment sulla propria ESG Identity”, ha commentato Testoni, descrivendo un futuro in cui la fund selection valuterà altri fattori rispetto alla performance: dalla struttura organizzativa alla coerenza dell’offerta, dalla cultura aziendale all’impegno concreto sul fronte dell’ambiente.
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