In molti centri di ricerca e università si sta formando una multiforme teoria economica eterodossa che viene chiamata il nuovo pensiero economico. In parallelo, in numerosi giornali, blog, e siti sono formulati appelli a cambiamenti sociali di grande entità. Gli obiettivi di queste attività sono molteplici, ma riguardano soprattutto le conseguenze dei cambiamenti tecnologici, la transizione verde, la giustizia sociale, l’eliminazione di devastanti guerre e conflitti
Nuove idee da tempo si stanno imponendo sulla scena economica e sociale e hanno ormai permeato anche il pensiero delle grandi organizzazioni internazionali. Lo European Union Green Deal approvato nel 2020 prevede tre obiettivi principali: eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, crescita economica svincolata dall’uso di risorse naturali, giustizia sociale. Che cosa sta realmente cambiando? Come può l’asset management trarre profitto da questi mutamenti. Come affrontiamo la minaccia sempre più reale della catastrofe climatica dell’esaurimento delle risorse naturali? Alcuni ambientalisti invocano la decrescita, cioè chiedono di fermare i processi di innovazione e sviluppo, ritornare a una vita più semplice che non distrugga l’ambiente. Ma in realtà la maggior parte delle persone non vuole la decrescita.
Niente di nuovo
Già nella seconda metà del 1300, nelle Rime, Francesco Petrarca scrive di “…quelle ghiande che pur fuggendo tutto il mondo onora”. La grande sfida è continuare a crescere in un mondo sempre più complesso e in rapido movimento senza distruggere l’ambiente. In numerosi articoli abbiamo proposto la crescita qualitativa come soluzione al problema dello sviluppo in un mondo a risorse naturali finite. In molti documenti legati allo European Green Deal, approvato all’inizio del 2020, l’Unione Europea suggerisce …
Secondo Ubs, la ricchezza dei paperoni è cresciuta del 121% dal 2015 e del 17% solo nel 2024. Americani protagonisti, frenano i cinesi. Ecco come intendono investire nei prossimi dodici mesi
Indagine Consob sull’amministrato dal 2010 al 2023: italiani in fuga dai bond, azioni stabili. Sale l’avversione per gli strumenti finanziari complessi e per quelli illiquidi
In attesa che il nuovo anno faccia ripartire le negoziazioni a livello UE, pubblicata una nota per chiedere una rivalutazione del quadro normativo sulla Retail Investment Strategy al fine di rafforzare la competitività dell’Unione Europea. “Troppi obblighi informativi e costi in aumento a scapito dei clienti”. Ecco la ricetta dell’industria
Inflazione e precarietà lavorativa vanificano l’intenzione di mettere soldi da parte e investire di Millennial e GenZ: il 79% vorrebbe, ma solo il 54% ce la fa. Il sondaggio Gimme5
L’Osservatorio Sottoscrittori fotografa un’industria in cui i prodotti esteri continuano a viaggiare prevalentemente attraverso la consulenza anziché tramite sportello. Ma per Benetti (Credem Euromobiliare Private Banking) il doppio binario non è sbagliato. Ecco come valorizzarlo con la ‘federation of business’
Al XX Forum di Aipb, il gestore della casa USA accende i riflettori sul ruolo dei mercati privati per valorizzare i patrimoni delle famiglie. Infrastrutture ed energia i punti fermi della sua strategia. Sul quadro normativo, segnali positivi da Federico Freni (MEF): “Governo al lavoro su CMU e un TUF a misura di impresa”
Il presidente di Aipb Andrea Ragaini illustra i driver che guideranno l’industria del private banking alla vigilia del XX Forum dell’associazione. Obiettivo: spingere il patrimonio dei clienti e metterlo al servizio dell’economia. Intanto, l’anno passa in archivio con una raccolta di 55 miliardi e masse in crescita a 1.242 miliardi
Il global head of investment advisory di Moneyfarm ripercorre con FocusRisparmio l’evoluzione della società con uno sguardo rivolto alle sfide del futuro: “Educazione finanziaria, trasparenza e tutela dell’interesse del cliente i fondamentali fattori per continuare a far crescere l’industria”
Secondo Swiss Re, i flussi del settore aumenteranno del 3% annuo nel 2025 e 2026. E manterranno tale ritmo fino al 2035. I motori? Salari, tassi, invecchiamento ed Emergenti
Nel periodo luglio-settembre, masse in crescita di 19,2 miliardi e patrimonio a quota 2.463 miliardi. Merito di una raccolta super, anche per le gestioni patrimoniali, e di un effetto mercato valso 30 miliardi (+2,5%). Per gli asset manager, la capacità di innovare sarà la chiave dei prossimi mesi
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