2 min
Le previsioni di allocazione di questa tipologia di investitori, indagate dallo Schroders Insitutional Investor Study, disegnano un quadro di accresciuta consapevolezza in cui emergono due fondamentali direttrici evolutive: l’allocazione ai mercati privati e la ricerca di un impatto positivo in materia di criteri ambientali, sociali e di governance
Il 2022 sarà l’anno in cui i piani di ripresa post-pandemici dovranno cambiare natura, passando da misure per affrontare l’emergenza a percorsi per il raggiungimento di obiettivi di lungo periodo. A livello europeo e italiano, Next Generation EU e Pnrr, saranno chiamati non solo a supportare l’economia reale ma a favorire una transizione in ottica sostenibile. Una sfida, ed insieme un’opportunità, che è condivisa ad ogni latitudine, seppur con differenze anche profonde.
In questo contesto, gli investitori istituzionali hanno la possibilità di rendere concreta una logica win/win, mettendo a disposizione i propri capitali a supporto della leva fiscale e, contemporaneamente, accedendo a possibilità di investimento di medio e lungo periodo con vantaggi in termini di diversificazione e rendimento.
Da crisi a progettualità
Secondo quanto emerso dallo Schroders Insitutional Investor Study il 90% degli investitori istituzionali globali pianificano un aumento dell’esposizione ai mercati privati che avverrà con un maggiore focus rispetto al passato su criteri ambientali, sociali e di governance. Un aspetto, quest’ultimo, individuato come il maggiore impatto di lungo termine causato della pandemia dalla pandemia da Covid-19.
Il collegamento fra questi due elementi è sempre più evidente secondo Philipp Mueller, ceo BlueOrchard (gruppo Schroders). “Ci sono molte ragioni per cui i private assets sono naturalmente allineati con l’investimento sostenibile; per cominciare, i tempi di investimento sono tipicamente più lunghi e l’engagement con le aziende è generalmente più alto”, afferma Mueller. “Covid-19, inoltre”, aggiunge, “ha indicato l’importanza di fornire finanziamenti in tempo reale ai settori centrali dell’economia”. “Ha anche mostrato quanto sia vitale la combinazione di pubblico e privato in tempo di crisi, quando i bisogni di finanziamento sono estremi”, completa.
Per quanto riguarda i comparti dei Private Assets su cui si concentrerà la crescita dell’esposizione, a livello globale il podio è composto da private equity, infrastructure equity e, a parimerito, impact investing e private debt. Interessante notare come relativamente all’Europa siano invece Equity Infrastrutturale e Impact Investing a primeggiare con percentuali al di sopra del 40%.
Motivazione principale per l’investimento nei mercati privati si impone…
Questo articolo sarà pubblicato nel numero di gennaio /febbraio di FocusRisparmio. Se non sei ancora abbonato, registrati e richiedi la tua copia gratuita del nostro magazine.
.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.