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Secondo Gambarini e Negro di Goldman Sachs Asset Management, l’intelligenza artificiale sta per spingere produttività e crescita a velocità mai viste. Ma sarà uno scenario vincitori-vinti e gli asset manager dovranno adattarsi. All’Efpa Italia Meeting 2023, la ricetta per farlo al meglio
Un’innovazione capace di far crescere il Pil mondiale del 7% all’anno ma dagli impatti sull’occupazione ancora incerti e che rischia di intrecciarsi con gli altri megatrend del futuro secondo modalità difficili da prevedere. È questa la fotografia dell’intelligenza artificiale generativa scattata da Goldman Sachs Asset Management, che a Efpa Italia Meeting 2023 ha ribadito come la stagione delle macchine sia ormai alle porte e sottolineato la necessità per i gestori di prepararsi a cambiare tanto modelli di business quanto e strategie di portafoglio.
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A restituire la dimensione del fenomeno nella seconda giornata dell’appuntamento che ogni anno riunisce a Firenze la comunità dei consulenti finanziari è stata Simona Gambarini, senior market strategist della società di gestione americana. “Stimiamo che l’IA generativa possa far crescere la produttività dell’1,5% annuo nei prossimi dieci anni e il Pil mondiale del 7% ma c’è incertezza su quali saranno i suoi effetti sul mondo del lavoro”, ha detto l’esperta. Dal suo punto di vista, l’intelligenza artificiale generativa presenta quindi due facce: da un lato, porterà a un miglioramento dei sistemi produttivi; dall’altro, questo miglioramento non sarà equidistribuito ma emergeranno chiaramente vincitori e vinti. Specie considerando le altre variabili che si intrecceranno con l’ascesa della tecnologia, dalla rivoluzione demografica fino dalla deglobalizzazione e alla decarbonizzazione. Il tutto in un arco di tempo di appena dieci anni, perché l’analisi storica suggerisce come l’IA possa imporsi quale innovazione più rapida della storia.
Usa e servizi pronti a decollare. Alle corde Europa e Cina
A livello geografico, ha spiegato Gambarini, non tutti i Paesi beneficeranno allo stesso modo della rivoluzione. “L’Europa farà fatica perché aumenterà enormemente la spesa sanitaria mentre gli Stati Uniti allungheranno le distanze in quanto hanno un tessuto produttivo più preparato a recepire l’innovazione”, è la visione dell’esperta. Quanto alla Cina, saranno impegnative le sfide legate alla necessità di sviluppare una tecnologia senza poter usare come riferimento il lavoro svolto in Occidente. Sul piano settoriale, ha aggiunto l’esperta, i settori che più verranno impattati sono l’healthcare e i servizi, anche considerando che ci muoviamo verso un mondo a tassi e inflazione strutturalmente alti.
Le sfide per gli asset manager
In questa prospettiva, due sono le sfide per l’industria dell’asset management nell’ottica di adeguare i portafogli a beneficio dei clienti. E a spiegarle è stato Emanuele Negro, executive director e global client business di Goldman Sachs Asset Management. “Da un lato”, ha detto, “si tratta si individuare le società che possono essere impattate dall’intelligenza artificiale anche in via indiretta: due esempi, in questo senso, sono rappresentati dai produttori di semiconduttori e dalle aziende di data storage”. “Dall’altro, ha aggiunto, “sarà fondamentale anche usare l’AI a supporto dei processi di investimento per raccogliere ed elaborare una mole sempre maggiore di informazioni”.
L’Italia e le criticità di breve
A introdurre la seconda giornata di lavori è stato Alan Friedman, che ha inquadrato le sfide economiche e sociali nell’orizzonte del governo Meloni. A partire dal livello del debito pubblico, considerato dal giornalista americano “un problema importante” sia perché deve essere ridotto con urgenza sia perché si intreccia altri dossier cruciali come il rinnovo del Patto di Stabilità e la ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità. Non solo, però. Secondo Friedman, mancano infatti anche quelle riforme strutturali sulla concorrenza, sul fisco e sugli appalti che possano inaugurare una nuova stagione di investimenti nella Penisola in vista di un periodo, come quello che ci attende nei prossimi sei mesi, in cui il Paese sarò in difficoltà a causa di una quadro macro all’insegna della recessione generalizzata.
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