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La casa americana e BioNTech annunciano 15 milioni di dosi entro il 2020. Euforia tra gli investitori: listini in rally, salgono petrolio e rendimenti dei titoli di Stato
È la luce in fondo al tunnel, quella che tutto il mondo, investitori compresi, aspettava da mesi: il vaccino anti Covid-19 sviluppato da Pfizer in collaborazione con la tedesca BioNTech è efficace al 90%. Ad annunciarlo, la casa farmaceutica americana secondo cui il vaccino ha mostrato un’efficacia superiore alle attese nel proteggere le persone contagiate e potrebbe essere pronto entro fine anno. Immediata ed euforica quindi la reazione dei mercati, già in netto rialzo per l’elezione di Joe Biden alla Casa Bianca, che hanno accolto la notizia schizzando a nuovi massimi storici.
Subito dopo l’annuncio, Milano tocca anche +6,3% per poi assestarsi a +5,8% e si riporta quasi a 21 mila punti, sui livelli di inizio marzo. Anche Parigi e Francoforte mostrano rialzi vicini al 6% mentre i future di Wall Street strappano con quelli sul Dow Jones avanzano del 5%. Star assoluta ovviamente il titolo Pfizer, che arriva a guadagnare nel premercato il 15% a 41,8 dollari, mentre sempre per evidenti motivi non si unisce alla festa l’Italiana Diasorin che cala del 7,55% a 186 euro dopo essere andata in asta di volatilità per eccesso di ribasso e aver toccato un minimo intra day a 183 euro.
Tra le blue chip, i titoli in maggiore crescita sono quelli dell’operatore di crociere Carnival, delle compagnie aeree e delle società alberghiere. Al contrario, le società minerarie sono in calo, con la propensione al rischio che colpisce i prezzi dell’oro e dell’argento, mentre la società di servizi internet Ocado Group, che ha beneficiato dei lockdown grazie all’aumento dei servizi online, scende del 10%.
Il vaccino mette le ali anche al petrolio, che balza dell’8% con il Wti a 40 dollari al barile e il Brent che guadagna il 6,34% a 41,95 dollari. Per Bjarne Schieldrop di Seb Markets “per il petrolio significa che a un certo punto nel periodo 2021-22 la domanda di greggio tornerà completamente alla normalità”. I future sull’oro accelerano invece al ribasso di 33 dollari l’oncia, mentre l’euro tocca i massimi da circa due mesi contro il dollaro a quota 1,1909.
Inevitabili effetti sul mercato dei titoli di Stato, dove sono scattate le vendite facendo impennare i rendimenti. Il Bund decennale è schizzato verso l’alto e a metà pomeriggio si attesta a -0,55% dal -0,61% del riferimento precedente. Altrettanto ampio lo scatto del rendimento del BTp decennale benchmark che viaggia allo 0,65% dopo aver toccato un minimo storico in mattina sotto la soglia dello 0,60%. Per effetto della traslazione verso l’alto della curva dei rendimenti di titoli italiani e tedeschi, lo spread BTp/Bund resta vicino ai livelli di apertura e si attesta a 121 punti base, dai 120 segnati in apertura. Corre anche il rendimento del Treasury decennale che sale di 9 punti base allo 0,91%.
Il vaccino Pfizer-BioNTech
Nel dettaglio, il vaccino sviluppato da Pfizer in collaborazione con BioNTech ha mostrato un’efficacia superiore alle attese nel proteggere le persone dal Covid-19 in un’analisi provvisoria dello studio clinico di fase 3. Secondo quanto riferito dalle due società farmaceutiche, ha mostrato un’efficacia di oltre il 90% nei primi 94 soggetti contagiati e che hanno sviluppato almeno un sintomo.
Si tratta di risultati positivi che, sebbene incompleti, segnano un significativo passo avanti verso il raggiungimento dell’autorizzazione per l’uso esteso. Pfizer ha infatti aggiunto di essere sulla buona strada per chiedere alle autorità sanitarie statunitensi l’autorizzazione per vendere il farmaco entro la fine di questo mese, naturalmente qualora i dati in sospeso mostrino che è sicuro.
La tabella di marcia lascia intendere pertanto che il vaccino potrebbe essere distribuito questo mese o il prossimo, nonostante le autorità di regolamentazione americana hanno sottolineato che avranno bisogno di un po’ di tempo per condurre la revisione del farmaco: i risultati sono infatti arrivati troppo presto per consentire ai ricercatori di valutarne la sicurezza, che secondo la Food and Drug Administration statunitense deve includere due mesi di monitoraggio di almeno metà dei soggetti dello studio per gli effetti collaterali.
Finora però non sono emerse problematiche relative alla sicurezza nello studio clinico, che ha visto l’arruolamento di 44.000 soggetti negli Stati Uniti e in altri Paesi. Pfizer e BioNTech hanno reso noto che potrebbero produrre fino a 1,3 miliardi di dosi entro il 2021.
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