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Il sondaggio mensile mostra una “grande rotazione” dalle materie prime verso i titoli tecnologici. Ma il sentiment è ai minimi da inizio anno e i livelli di liquidità sono saliti al 5,6%
I fund manager tornano ad essere molto pessimisti. A maggio il sentiment a livello globale si è ulteriormente deteriorato e, tra gli aumentati timori di recessione e di una stretta creditizia, i livelli di liquidità sono saliti al 5,6%. Di contro, però, i gestori hanno anche accresciuto la loro esposizione azionaria, portandola ai massimi da cinque mesi. È quanto emerge dalla consueta survey mensile di Bank of America, stando alla quale gli intervistati hanno scelto di puntare soprattutto sul tech.
Sentiment ai minimi ma l’attesa è per un soft lending
Il sondaggio, condotto tra 289 gestori di fondi con un totale di 753 miliardi di dollari di asset, mostra come il sentiment abbia toccato il punto più basso del 2023, con il 65% che ora si aspetta un’economia più debole. Allo stesso tempo, però, quasi due terzi degli investitori considerano un atterraggio morbido lo scenario più probabile per la crescita economica globale e vedono solo una piccola contrazione degli utili. Solo il 27% stima un hard landing. Gli immobili commerciali sono ancora visti come la fonte più probabile di un credit event, mentre il 71% degli intervistati si aspetta che lo stallo sul tetto del debito Usa venga risolto con un innalzamento entro la ‘data X’.
“L’affievolimento dell’ottimismo per un forte rimbalzo della Cina (solo il 55% si aspetta un’economia cinese più forte, in calo di 28 punti percentuali su base mensile) ha spinto al ribasso l’allocazione azionaria dei mercati emergenti (24%, in calo di 6 punti percentuali su base mensile e minimo da dicembre 22)”, sottolineano gli analisti di BofA. Sul fronte Fed, per il 61% il ciclo di rialzi è ormai terminato e, stando al consensus, il Fomc inizierà a tagliare i tassi a gennaio 2024.
La grande rotazione dalle commodity al tech
Nel frattempo l’allocazione dei fund manager in azioni è salita al top da cinque mesi, con una “grande rotazione” da materie prime e utility verso i titoli tech, la cui esposizione è salita ai massimi da dicembre 2021, e verso l’Eurozona. Infine, “long big tech”, “short bank” e “short Us dollar” si sono rivelati i trade più affollati di maggio, mentre quelli contrarian sono stati “long REIT”, “long bank”, “long value stocks”, “short bonds”, “short tech” e “short growth”.
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