GSS bond, il 2024 chiude a quota mille miliardi. E il 2025 promette il bis
Si conferma il dominio delle obbligazioni green e degli emittenti europei. Ma sul nuovo anno pesano diverse incognite. Le analisi di S&P e MainStreet Partners
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L’Eurozona guida la carica dei bond sovrani ESG, con i governi che preferiscono sempre di più la via della sostenibilità per finanziarsi. Nei primi nove mesi del 2024 le emissioni nell’Area hanno infatti raggiunto quota 53 miliardi di euro, in deciso aumento rispetto ai 42 miliardi dello stesso periodo del 2023. Un dato che porta Florian Spaete, senior bond strategist di Generali Investments, a prevedere che l’intero anno passerà in archivio con un totale di circa 70 miliardi di euro. Il segmento preferito resta quello delle obbligazioni a lungo termine (scadenza originaria di oltre 10 anni) che valgono quasi il 70% di tutti i green bond emessi, mentre tra i Paesi in testa si piazza la Germania.
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Berlino ha infatti aumentato il volume delle sue obbligazioni verdi in circolazione di 17,5 miliardi di euro, una cifra leggermente superiore ai 17,25 miliardi registrati nel 2023, restando l’emittente più attivo del blocco. In totale, il volume dei bond sostenibili tedeschi in circolazione supera ora i 73 miliardi di euro ed è leggermente superiore a quello della Francia. “Attualmente ci sono otto obbligazioni verdi e per i prossimi anni è stata annunciata un’ulteriore espansione per creare una curva dei rendimenti green completa”, sottolinea Spaete. L’esperto fa notare poi che, in generale, rispetto a un anno fa si è registrato un leggero calo del greenium, cioè il premio delle obbligazioni verdi rispetto a quelle tradizionali. “Ad esempio, i bond tedeschi hanno un greenium compreso tra 0 e 1 punti base (ad eccezione del green bond con scadenza 2025)”, chiarisce.
Anche a livello globale, stando all’analisi di Generali Investments, si è registrata un’accelerazione. Nell’ultimo anno, infatti, è stato emesso un volume di 92 miliardi di dollari di nuove obbligazioni sovrane ESG, in aumento rispetto ai 75 miliardi del 2023. E in testa ci sono sempre i green bond, la cui quota arriva attualmente al 73%. “Nell’insieme, si prevede un aumento piuttosto incisivo pari a 101 miliardi di dollari, rispetto allo scorso anno”, precisa Spaete. L’Europa rimane la regione protagonista, ma i Paesi dell’Asia/Pacifico hanno recuperato notevolmente terreno. Ciò, spiega l’esperto, è dovuto principalmente al fatto che il Giappone ha emesso nuovi green bond nel 2024. “Per questo motivo lo yen è diventato una valuta importante per le emissioni sovrane ESG”, conclude.
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