Per Cosimo Marasciulo, head of Fixed Income di Amundi SGR, il taglio FED alimenta una nuova stagione per il reddito fisso. Investment grade ed emergenti i settori su cui puntare, ma attenzione ai rischi geopolitici
Cosimo Marasciulo, head of Fixed Income di Amundi SGR
Passano le stagioni e cambiano le condizioni di mercato. Ma i bond, alla fine, trovano sempre la via per tornare ad attrarre gli investitori. Si può parafrasare così il pensiero di Cosimo Marasciulo, head of Fixed Income di Amundi SGR. Dopo un biennio che ha visto i rendimenti dell’asset class penalizzati da tensioni geopolitiche e tassi di interesse alle stelle, il fund manager è infatti convinto che il 2024 possa rappresentare un vero e proprio turning point per i portafogli obbligazionari. A patto, però, di adottare le giuste strategie.
L’asset class si è completamente trasformata in questi ultimi due anni: se infatti nel 2022 tre quarti dei bond governativi europei pagava tassi nulli o addirittura negativi, senza quindi offrire alcuna protezione del flusso cedolare, oggi il rendimento minimo disponibile sul mercato è l’1,7% del settennale tedesco. Per effetto dell’inflazione in calo e di una crescita economica in indebolimento lo scenario non potrà che migliorare, vista anche la traiettoria che sembra aver imboccato la politica monetaria sulle due sponde dell’Atlantico. Il fatto che la Fed abbia tagliato dello 0,5% il costo del denaro e che la BCE l’abbia anticipata, lasciandosi al contempo le mani libere per le mosse future, ci lascia intravedere un livello di neutralità a tendere delle banche centrali. Complici il debito pubblico e un deficit ancora elevati in molti Paesi UE, non possiamo quindi che aspettarci una nuova ondata di emissioni governative e un irripidimento della curva.
La grande incognita resta però l’economia americana. Cosa aspettarsi?
Sul fronte della crescita, ci attendiamo che il rallentamento dell’economia si verifichi. Di certo, una delle variabili da monitorare attentamente sarà il mercato del lavoro: i risparmi delle famiglie americane sono infatti tornati sui minimi da anni, dopo anni di sussidi governativi anti-Covid e, se il tasso di disoccupazione dovesse effettivamente aumentare, la domanda aggregata non potrà che ridursi. È dunque sul lato dei consumi che si gioca la partita tra hard e soft landing. Un altro fattore da tenere sotto controllo sono le elezioni presidenziali, perché Kamala Harris e Donald Trump hanno politiche industriali ed economiche così diverse che la Fed deve mantenere una certa flessibilità per farsi trovare preparata di fronte a ogni possibile scenario.
Nell’ampio spettro del reddito fisso, su quali segmenti e geografie è più opportuno investire in questa fase?
Nell’universo dei governativi, l’unica area che mostra un contesto di mercato non favorevole è il Giappone: regione sulla quale per momento non siamo costruttivi. Quanto al mondo corporate, siamo invece più positivi sul segmento investment grade che sull’high yield e guardiamo con particolare interesse il comparto finanziario come fucina di rendimento. Ci piacciono però anche i subordinati, perché nei casi in cui l’emittente ha buone prospettive è sempre meglio sfruttare il pick up di rendimento anziché sottoscrivere il titolo senior. Positivo è infine l’outlook di fondo sugli emerging markets, favoriti dai tassi Fed in calo e da un dollaro debole, sebbene occorra ricordare che tali latitudini richiedono un’attenta selezione. È inoltre importante continuare a monitorare i tanti rischi geopolitici globali anche se il mercato ha largamente ignorato tutte le tensioni degli ultimi mesi, ma nuovi eventi potrebbero presto riaccendere i fari degli investitori su dinamiche simili, a partire dalle elezioni in Germania e dal loro effetto sull’attuazione del Piano Draghi. In generale, ci troviamo in un contesto che premierà aggiustamenti tattici del portafoglio e strategie di valore relativo.
Quali le strategie di Amundi per cavalcare l’asset class?
Il trend che ha visto molti investitori retail andare in cerca di prodotti in grado di replicare l’andamento dei BTP proseguirà e Amundi, leader anche nel segmento dei fondi target maturity, è ben strutturata per continuare a cavalcarlo nei mesi a venire. Molto interessante per lo sviluppo del business sarà, inoltre, il segmento rappresentato dagli euro credit ed euro aggregate.
In un momento come quello attuale, pensa continuerà la rincorsa dei prodotti passivi sugli attivi? Come vede questa dicotomia alla luce dello scenario che va delineandosi?
Attivo-vs-passivo è un tema molto più legato alla domanda degli investitori che non al contesto di mercato. Penso quindi che, anziché ragionare in termini dicotomici, sia necessario impegnarsi nella realizzazione di strategie quanto più personalizzate possibili per andare incontro alle esigenze di un pubblico sempre più segmentato. I vincitori di questa stagione saranno coloro che sapranno integrare in modo efficace e reattivo le strutture di investimento, marketing, commerciale. Una questione principalmente di innovazione.
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