Masse su del 2,8% rispetto a marzo. Merito sia dell’aumento della raccolta sia dell’effetto mercato. Risparmio gestito protagonista, sale l’interesse per gli Etf
Il primo semestre dei consulenti finanziari si chiude con un altro record. A fine giugno il patrimonio dei risparmiatori italiani affidato alle Reti è infatti salito a quota 943 miliardi, mettendo a segno una crescita del 2,8% rispetto a marzo e toccando un nuovo massimo. Lo certifica Assoreti, secondo cui l’incremento è dovuto, praticamente in egual misura, sia al contributo della raccolta netta realizzata nel corso del secondo trimestre, aumentata dell’1,5%, sia all’effetto mercato (+1,3%).
Quanto al portafoglio, la valorizzazione complessiva della componente finanziaria, assicurativa e previdenziale si attesta a 811 miliardi di euro, in aumento del 3,5%, e risulta pari all’86% del patrimonio totale. Di questi, 582 miliardi si riferiscono ai prodotti del risparmio gestito ,che rappresentano il 61,7% delle masse (+0,2%), mentre il 24,3% (+0,3%), pari a 229 miliardi, è investito in strumenti finanziari amministrati. In calo la liquidità, che scende a poco meno di 132 miliardi, con una incidenza che si attesta al 14% (-0,5%). Infine, la quota del portafoglio coperta dal servizio di consulenza con fee specifica aumenta del 5% su base trimestrale superando i 141 miliardi, pari al 15% del patrimonio totale.
Massimo Doris, presidente Assoreti
Per Massimo Doris, presidente dell’associazione che raggruppa le banche e le aziende che prestano servizio di consulenza sugli investimenti, questi risultati confermano la solidità dell’industria. “Sempre più risparmiatori scelgono consapevolmente le Reti di consulenza per gestire al meglio i propri investimenti, puntando soprattutto su soluzioni gestite e strumenti finanziari pensati per il medio-lungo periodo”, afferma Doris. Rimarcando come, tra aprile e giugno, la raccolta netta abbia superato i dieci miliardi per i prodotti del gestito e sia risultata pari a quasi cinque miliardi per gli strumenti amministrati. Il tutto mentre la liquidità è diminuita, evidenziando un chiaro orientamento verso investimenti attivi. “Questo approccio porta le nostre associate a un nuovo record di patrimonio, confermando la capacità di guidare i clienti nella gestione efficace e sicura dei risparmi”, afferma.
Fondi azionari in testa, aumenta l’interesse per gli Etf
Tornando ai risultati, nel secondo trimestre la componente rappresentata dall’insieme dei prodotti del risparmio gestito registra una crescita del 3,2%. Il valore degli Oicr, sottoscritti direttamente, si attesta a 259 miliardi di euro, con un aumento del 3,6% rispetto a fine marzo e un’incidenza complessiva sul portafoglio del 27,5% (+0,3%). I fondi azionari rappresentano il 10,1% del patrimonio con 95 miliardi. Seguono gli obbligazionari con 81 miliardi, con una quota dell’8,6%, e i fondi flessibili che valgono circa 41 miliardi. La valorizzazione delle gestioni individuali aumenta del 2,9% e raggiunge i 95 miliardi, equamente ripartiti tra Gpf e Gpm, con l’incidenza in portafoglio che si conferma al 10,1%. Il comparto assicurativo rappresenta invece il 21,9%, con 206 miliardi (+2,7%) e crescono anche i prodotti previdenziali (+3,8%) che valgono 21 miliardi. Il contributo complessivo delle Reti al patrimonio investito in Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge quindi i 479 miliardi e l’incidenza sul patrimonio di sistema (1.281 miliardi di euro) si attesta al 37,4%.
Infine, gli strumenti finanziari amministrati raggiungono una valorizzazione complessiva di 229 miliardi di euro. Di questi, poco più di 83 miliardi sono investiti in titoli di Stato (8,8% del patrimonio) e 67 miliardi in titoli azionari (7,1%). Da segnalare il crescente gradimento nei confronti degli exchange traded product, e nello specifico degli Etf, che mettono a segno un incremento patrimoniale del 10,4% e portano le masse totali a 20 miliardi di euro, pari al 2,1% del portafoglio.
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