Private market, bond e gestione attiva: i family office rivoluzionano l’asset allocation
Per l’Ubs Global Family Office Report 2023, tensioni geopolitiche, tassi e inflazione stanno causando nei portafogli “il più grande cambiamento mai registrato”
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Con le banche centrali determinate a continuare il rialzo dei tassi di interesse a breve termine e l’economia mondiale che sembra avviarsi alla recessione, gli investitori si preparano a una nuova stagione di fibrillazione. Non anche quelli focalizzati sulla tecnologia, che potranno invece sfruttare valutazioni più eque e picco dell’inflazione per trasformare il 2023 in un anno di risultati positivi. Ne sono convinti Paul Wick, gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Technology di Columbia Threadneedle Investments, e Tommaso Tassi, country head Italia della società. Tanto che, secondo loro, il settore tech è destinato a rimanere il più grande e quello in più rapida crescita dello S&P 500.
Quella di Wick e Tassi è una convinzione che scaturisce da un dato di realtà difficilmente confutabile: l’adozione della tecnologia continua a permeare tutte le aree del mercato. “Le aziende di ogni settore stanno adottando innovazioni per migliorare le relazioni con i clienti, efficientare le funzioni organizzative, ottimizzare la forza lavoro e trasformare digitalmente i loro prodotti e servizi”, spiega il gestore del fondo. Ecco perché, dal suo punto di vista, “gli investitori di lungo periodo hanno ancora grandi opportunità di esporsi e partecipare alle numerose ed entusiasmanti tendenze secolari che attraversano il comparto”.
Ed è proprio guardando ai trend che l’esperto di Columbia Threadneedle individua il principale driver dei prossimi anni: l’intelligenza artificiale. “Il mercato ha indubbiamente abbracciato il tema dell’AI generativa e dei modelli linguistici di grandi dimensioni e sta generando un forte entusiasmo per le opportunità future, che vanno dalla ricerca su Internet, al riconoscimento facciale, al rilevamento delle frodi sulle carte di credito”, illustra Paul Wick. Il riferimento è a Microsoft, che sta sfruttando il suo 10% in OpenAI per integrare la funzionalità ChatGPT nel proprio motore di ricerca Bing, ma anche ad Alphabet, che ha regolato la pertinenza delle parole chiave in Search con l’AI per migliorare la pertinenza degli annunci. Proprio queste due società, non a caso, rientrano tra le primarie scelte di allocazione dei portafogli affidati a Wick. Anche se, precisa lui, non sono le sole: “Investiamo in altre aziende che beneficiano del tema dell’AI, tra cui Broadcom e Marvel. La prima ha presentato il suo chip fabric Jericho3-AI, che consentirà agli operatori di rete di gestire efficacemente le crescenti richieste di carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale. La seconda realizza chip per interconnessioni ottiche che permetto di aumentare la larghezza di banda e le prestazioni nei data center cloud”. Insomma, la finestra di possibilità è vasta. Tanto più che, sottolinea l’asset manager citando previsioni IDC, la spesa globale per l’Intelligenza artificiale toccherà i 154 miliardi di dollari nel 2023 e oltre 300 miliardi entro il 2026.
Ma la tecnologia non potrà essere svincolata dalla sostenibilità. Ecco così che anche la transizione energetica assume rilievo guardando ai trend del mercato. Da questo punto di vista, i target ideali per Columbia Threadneedle sono rappresentati da società con ottimo potenziale di upside. Un esempio viene da Bloom Energy, azienda di energia alternativa produttrice di celle a combustibile a ossidi solidi che funzionano con idrogeno puro o con una combinazione di gas naturale e idrogeno. A spiegare perchè è lo stesso Wick: “Se un gruppo del calibro di Amazon volesse costruire un nuovo centro dati in una zona rurale con elettricità a basso costo e scoprisse che il servizio pubblico locale non fosse in grado di soddisfare le esigenze energetiche richieste, potrebbe rivolgersi a società come Bloom, in grado di supportare il fabbisogno energetico grazie alle proprie celle a combustibile collegate a un tubo di gas naturale”.
A fare eco al gestore è proprio Tassi. “L’innovazione tecnologica continuerà sicuramente a guidare la crescita della maggior parte dei business nei prossimi anni ma diversificazione, gestione attiva e focus sulla qualità in termini di aziende e di emittenti dovranno essere i driver principali per la costruzione di un portafoglio in questo contesto”, spiega il country head. Un concetto che in Columbia Threadneedle trova applicazione prima di tutto nel campo dell’equity: “Per quanto riguarda la componente azionaria, crediamo sia utile rivedere le strategie in essere per capire se adatte al contesto attuale, focalizzandosi sulla scelta societaria rispetto all’allocazione geografica”, precisa il manager. Considerati i tassi attuali e i rendimenti sul mercato del reddito fisso, anche la presenza di una componente obbligazionaria in portafoglio è però decisamente utile ed importante. E, per questa asset class, la filosofia del country head viene declinata dando “preferenza al segmento corporate investment grade, cercando l’alta qualità e applicando un’attenta selezione al fine di evitare default che vediamo in aumento”.
Quanto alle strategie, Tassi individua nella ricerca proprietaria e nell’engagement alcuni dei principi che i clienti possono ritrovare affidandosi a Columbia Threadneedle. Si tratta di caratteristiche, sottolinea, ben presenti anche nella gamma di prodotti pensati per cavalcare il mercato tecnologico. “Il nostro Threadneedle (Lux) Global Technology ha un approccio value tech con un posizionamento marcato sul settore dei semiconduttori (in sovrappeso dal 2013) e sul settore dei software di sicurezza. In ambito obbligazionario, il nostro fondo Threadneedle (Lux) Global Corporate, con ampia delega al gestore, permette di spaziare nel segmento IG a livello globale, mentre il fondo Threadneedle (Lux) Euro Corporate, sfruttando spread interessanti in Europa e Uk, si focalizza in modo selettivo sul settore utilities e sui titoli nel settore bancario, che in questo particolare momento storico stanno beneficiando del rialzo dei tassi”, conclude Tassi.
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