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Consob amplia l’indagine sulle scelte di investimento delle famiglie e presenta nuovi dati sulla modalità e la percezione con cui viene gestito e impiegato il denaro nel nostro Paese. Lucie e ombre di uno scenario in evoluzione
Avversi al rischio, più finanziariamente alfabetizzati di quanto credano ma confusi sull’apporto che i professionisti possono fornire nel campo della gestione patrimoniale. L’Ottavo rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, recentemente presentato nella sua versione ampliata sia da un punto di vista di campione che di temi indagati, restituisce l’immagine di un risparmiatore tricolore in fase di transizione. Impegnato, in metafora, nello sforzo di schiudere il proprio bozzolo per trasformarsi in investitore consapevole.
I fattori di resistenza
L’avversione al rischio e alle perdite si conferma un tratto caratteristico del modo in cui gli italiani si approcciano all’impiego del proprio denaro, con una quota del 69% dei 2.085 componenti il campione socio-demografico rappresentativo selezionato per l’indagine, che si dichiara fortemente sensibile a questi fattori. Un ulteriore aspetto sottolineato da Nadia Linciano, responsabile della Divisione Studi di Consob, in sede di presentazione del Rapporto è quello della miopia finanziaria, con il 63% dei rispondenti che ha dichiarato la propria difficoltà nel risparmiare per obiettivi lontani nel tempo. Un elemento che, connesso ad una generalizzata sfiducia nei confronti degli intermediari finanziari – il 57% del campione li ritiene infatti poco o per nulla affidabili – allontana il risparmiatore da un accesso mediato e professionale alla gestione del risparmio. “L’educazione finanziaria continua ad essere una nota dolente”, afferma inoltre Linciano, ricordando come il […]

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