Reti, il gestito spinge la raccolta a settembre
Nel mese sottoscritte quote di fondi comuni per 1,3 miliardi di euro. Si conferma l’interesse per i prodotti obbligazionari: +1,1 miliardi. Sale a 34,8 miliardi il risultato da inizio anno
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I consulenti finanziari archiviano un anno all’insegna della crescita. A evidenziarlo è Assoreti, che mostra come il patrimonio dei risparmiatori assistiti da professionisti degli investimenti sia salito del 12,3% a quota 785,1 miliardi di euro. Un risultato imputabile sia ai volumi di raccolta, che hanno inciso per il 6,3%, sia all’effetto performance dei mercati finanziari, il cui contributo si aggira sul 5,8%.
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La valorizzazione complessiva della componente finanziaria-assicurativa-previdenziale di portafoglio tocca quota 668,6 miliardi di euro, in aumento del 15,8% rispetto a 12 mesi fa, e arriva a rappresentare l’85,2% del portafoglio. Di questa cifra, quasi 493 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 62,8% del portafoglio) e 175,8 miliardi in strumenti finanziari amministrati (il 22,4% del patrimonio). La componente strettamente finanziaria (Oicr, gestioni individuali e titoli amministrati) è aumentata del 21,9%, con un effetto mercato stimato all’8,1%. In discesa la liquidità, -4,2% a 116,5 miliardi, con un’incidenza in calo dal 17,4% al 14,8%. “L’attività di consulenza risulta particolarmente cruciale nei momenti di forte volatilità e incertezza come quello attuale, perché contribuisce a creare valore nelle scelte degli investitori”, ha detto il presidente di Assoreti Massimo Doris. Che ha aggiunto: “Siamo profondamente soddisfatti e guardiamo con rinnovata fiducia all’anno appena iniziato”.
La componente rappresentata dall’insieme dei prodotti del risparmio gestito è cresciuta del 6,9% su base annua, con il contributo di tutte le macro-famiglie di prodotto. Il valore degli Oicr sottoscritti direttamente si attesta a 213,5 miliardi di euro, con un incremento dell’8,8% rispetto a fine 2022 e un’incidenza complessiva sul portafoglio del 27,2% (-0,9%). Con un valore di 188,2 miliardi di euro, i fondi aperti di diritto estero rappresentano invece il 24% del patrimonio mentre i prodotti domiciliati in Italia valgono 22,3 miliardi e incidono per il 2,8%. La valorizzazione delle gestioni individuali è aumentata del 10,5% e ha raggiunto 80,4 miliardi, per un peso che resta sostanzialmente stabile al 10,2% e ripartito alla pari tra la componente mobiliare e quella in fondi. Bene anche il comparto assicurativo, che è cresciuto del 2,6% e ora vale 180,6 miliardi (il 23% del portafoglio): l’aumento osservato sulle unit linked (+8,3%) e in parte sui multi-ramo (+1,6), spiega Assoreti, ha compensato la flessione nel valore delle polizze vita tradizionali (-7,5% a/a). In espansione anche i prodotti previdenziali (+15,1%), che ha toccato i 18,2 miliardi.
Nel complesso, dal report dell’associazione emerge che il contributo delle reti al patrimonio investito in Oicr aperti è arrivato a 403,9 miliardi di euro. L’incidenza sul patrimonio in fondi (1.124 miliardi di euro) si attesta quindi al 35,9%, i salita dal 34,8% dell’anno prima.
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Gli strumenti finanziari amministrati ha raggiunto una controvalore complessivo di 75,8 miliardi di euro, con un incremento del 51,2% rispetto alla fine del 2022. La raccolta ha sostenuto soprattutto la crescita dei titoli di Stato, più che raddoppiati a 60,4 miliardi, ma anche quella delle obbligazioni corporate, che sono salite del 47,3% e hanno raggiunto i 30,1 miliardi, mentre a beneficiare delle performance di mercato sono state le azioni: +15,6% a 53 miliardi). Dinamiche di crescita importanti hanno però coinvolgono anche i certificate (+39,2% a 11 miliardi) e gli exchange traded product (+25,2% a 11 miliardi).
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