Al Salone del Risparmio 2023 presentata la nuova metrica per valutare i prodotti assicurativi di investimento. Analisi di mercato, posizionamento e logica value for the money i vantaggi per gli operatori
Un rating sulle polizze Vita che permetta di creare un sistema avanzato di valutazione e di monitoraggio dei prodotti assicurativi di investimento ma anche di effettuare analisi mercato, di posizionamento e di product management. È l’ultima novità targata Fida – Finanza Analisi Dati, che al Salone del Risparmio 2023 ha presentato l’iniziativa attraverso la voce dell’amministratore delegato Gianni Costan, dell’head of R&D Luca Lodi, della data analyst Paola Caresio e del responsabile parte quantitativa Davide Dalmasso.
Gli insurance-based investment products (IBIPs) si contraddistinguono per avere importanti affinità con i prodotti finanziari gestiti come fondi ed Etf ma proprio la loro complessa struttura, unita a diverse peculiarità, ne fanno da sempre strumenti difficili da valutare con metodologie tradizionali. È questa la premessa dato il via al lavoro di Fida. La società, attiva in sviluppo applicazioni software per i servizi finanziari e di distribuzione e analisi di dati nel risparmio gestito, si è infatti posta l’obiettivo di raccogliere, analizzare e normalizzare i dati sul comparto per poi restituire un giudizio sintetico sui diversi prodotti. Uno sforzo diretto ad aiutare professionisti, investitori e compagnie emittenti nella pianificazione strategica in maniera coerente con la Direttiva sulla Distribuzione Assicurativa.
L’importanza dei dati
La vastità e l’importanza del lavoro costruzione del data set proprietario è stata sottolineata da Caresio, che ha spiegato come la società vanti conti oggi oltre 2.700 prodotti censiti, più di 40 società coinvolte e circa 6mila sottostanti tra un centinaio di gestioni separate, 2mila fondi interni e migliaia di fondi esterni. “Possiamo analizzare le combinazioni, le asset allocation interne e i perfino singoli sottostanti presenti al loro interno, così come le commissioni e i rendimenti per le gestioni separate o l’area geografica per i fondi esterni”, ha dichiarato l’analista. Senza dimenticare che, ha poi concluso, “alle analisi di stampo finanziario si aggiungono quelle sull’anagrafica, sulle modalità di versamento (minimi di sottoscrizione dei premi unici sotto i 50 mila), sulla possibilità o meno di riscattare o la durata contrattuale”.
Il modello
Per ogni prodotto le informazioni Fida si articolano in aspetti anagrafici (modalità di sottoscrizione, durata, prestazioni e opzioni assicurative), aspetti finanziari (allocazione sottostante, rischi, target market, valutazione delle performance dei sottostanti), documenti legali e costi (sia quelli del contenitore assicurativo che quelli dei sottostanti). Sulla base di questi input, vengono forniti tre punteggi d’area che contribuiscono (ciascuno secondo un peso specifico) a formare un giudizio finale compreso tra uno e cinque: all’estremo inferiore si collocano i prodotti globalmente peggiori e all’estremo inferiore quelli migliori. “La metodologia che abbiamo sviluppato analizza le principali fonti di valore e i relativi costi sia a livello di contenitore assicurativo che di sottostanti nei quali i premi sono investiti”, ha spiegato Lodi. Che ha aggiunto: “La nostra valutazione implica un processo di standardizzazione e la costruzione di cluster omogenei”.
Dal suo punto di vista, “il rating e tutte le metriche intermedie rappresentano dunque un sistema estremamente efficace di analisi di mercato, posizionamento strategico e valutazione dei prodotti propri o altrui”. Un vantaggio da sommare al fatto che la logica utilizzata è perfettamente coerente con il tema del value for money, che è caro al regolatore perché mette in relazione costi e valore aggiunto dei prodotti.
Una novità assoluta
In altre parole, quelle usate dallo stesso Costan, il rating IBIPs Fida permette di confrontare i prodotti assicurativi sia a livello complessivo che rispetto a singoli aspetti “grazie a un sistema di categorie che agevola l’esplorazione del database, raggruppando per affinità dal punto di vista finanziario, e al motore di ricerca specifico costruito per selezionare i prodotti e i sottostanti rispetto alle loro proprietà”. Da qui, la conclusione del ceo: “Oggi il mercato può dunque contare su un nuovo utile strumento facilmente fruibile, costantemente aggiornato e Idd compliant”.
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