Piazza Affari, da Unicredit a Technogym: gli 11 best picks 2025 di Equita
La SIM ha una view leggermente positiva sui mercati azionari grazie a una serie di fattori. E tra i settori preferisce quello finanziario e healthcare
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Nessuna sorpresa. La schiacciante vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni politiche italiane, con Giorgia Meloni che a breve prenderà il posto di Mario Draghi alla guida del Paese, non spaventa Piazza Affari, che avvia la settimana con gli indici positivi in controtendenza rispetto al resto d’Europa.
Dopo un’apertura in leggero calo, Milano ha subito girato in deciso rialzo per poi riavvicinarsi alla parità intorno alle 13 e chiudere a +0,67%, maglia rosa tra i listini Ue che terminano invece contrastati.
Merito anche del responso netto delle urne che non lascia spazio all’incertezza, nemico numero uno dei mercati. D’altra parte il successo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (vincitori rispettivamente con oltre il 26% dei consensi, con l’8,87% e con l’8,28%) è stato perfettamente in linea con le aspettative e, come commentato da molti operatori già prima del voto, non desta grandi preoccupazioni nell’immediato.
Anche lo spread, principale cartina al tornasole del rischio Italia, inaugura il primo giorno orfano di Draghi in rialzo ma senza impennate. A inizio mattinata, il differenziale tra Btp e Bund è salito a 236 punti, contro i 233 della chiusura di venerdì, e ha poi terminato la seduta a quota 242 punti base, toccando in corso di giornata quota 243,8. Il differenziale ha sì superato i massimi recenti di metà giugno toccati sull’onda delle incertezze della Bce per lo scudo antispread, raggiungendo la quota di metà maggio 2020, ma la tensione ha riguardato tutti i titoli di Stato del Vecchio Continente.
Specie nel finale di seduta il nervosismo è cresciuto per tutti i bond, con il Btp maggiormente sotto pressione e un tasso salito al 4,53%, ai massimi dal 2013, livello che nelle ultime sedute sta continuando a correggere, ma che appunto non segnala particolari prese di posizione sul risultato elettorale. Sono infatti i timori di una recessione e quelli per la stretta delle banche centrali a preoccupare in particolare gli investitori.
E a far salire lo spread di tutti i Paesi periferici, Italia in primis, sono state anche le parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha confermato l’intenzione di alzare ancora i tassi nei prossimi meeting. La numero uno dell’Eurotower ha anche aggiunto che “il 2023 sarà sicuramente un anno difficile, molto probabilmente con il primo trimestre a crescita negativa”.
Ancora sotto tiro l’euro che, dopo avere aggiornato minimi da vent’anni sul dollaro in area 0,95, si attesta a 0,9653 dollari contro 0,9724 della chiusura di venerdì.
Intanto, all’estero, grande risalto viene dato al risultato elettorale italiano. Tutta la stampa, quella economica compresa, dedica grande spazio alla vittoria di Giorgia Meloni e della sua coalizione. “La probabile vittoria della destra italiana fa presagire rischi, ma non sbandare nell’estremismo”, titola il Financial Times, con un’involontaria ma perfetta sintesi della reazione di Piazza Affari di questa mattina. “Grande vittoria di Meloni nelle elezioni italiane, per voltare pagina dopo l’era Draghi”, titola invece Bloomberg. Si limita alla notizia infine il Wall Street Journal: “La destra italiana vince le elezioni”
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