Rendimenti attesi ai massimi nei prossimi dieci anni secondo la casa di gestione. Ad influire il punto di partenza dopo la correzione del 2022, ma non solo. Produttività in miglioramento, ritorno dei bond e banche centrali che riusciranno nel medio periodo a tenere a bada l’inflazione rendono il contesto di investimento sfidante nel breve ma ricco di potenziale nel medio periodo
L’edizione 2023 delle Long Term Capital Market Assumptions (LTCMA) di J.P. Morgan Asset Management, view a dieci anni sull’andamento di oltre 200 classi di attivo, è “una delle più positive di sempre”. Parola di Thushka Maharaj, global multi-asset strategist della casa di gestione.
Il portafoglio del prossimo decennio
Thushka Maharaj, global multi-asset strategist di J.P. Morgan Asset Management
Affermazioni che vanno in soccorso di un sentiment degli investitori provato da un 2022 particolarmente duro. Proprio la grande correzione, vissuta sull’azionario e ancora di più sull’obbligazionario, è uno dei fattori che determinano la traiettoria positiva tracciata da J.P. Morgan AM nelle sue LTCMA. “Le valutazioni di partenza certamente influiscono, ma sono solo uno degli elementi che concorre a determinare le migliori prospettive da oltre un decennio per gli investitori di lungo periodo”, spiega Maharaj.
Quattro sono i pilastri di questa convinzione dell’asset manager, traducibili direttamente in indicazioni per la costruzione di portafoglio.
Lunga vita al 60/40, con aggiunta di alternativi
Il primo, e per certi versi più sorprendente, assunto riguarda la visione positiva sul molto discusso approccio di costruzione di portafoglio 60/40 (60% obbligazioni – 40% azioni). “Dall’edizione precedente delle nostre LTCMA l’aspettativa di rendimento è salito di 230 punti base, arrivando a toccare un ritorno atteso del 5,1%”, afferma la global multi-asset strategist di J.P. Morgan AM.
Fonte: 2023 LTCMA, J.P. Morgan Asset Management
Questo per effetto di secondo e terzo pilastro delle LTCMA: il ritorno dei bond e il “grande punto di ingresso” materializzatosi sull’azionario. “È la prima volta dopo il 2008 che possiamo definire i rendimenti attesi sul reddito fisso realmente interessanti”, dichiara Maharaj.
Fonte: 2023 LTCMA, J.P. Morgan Asset Management
Sull’azionario l’esperta sottolinea le valutazioni a sconto, con picchi che arrivano fino al 25% di maggiore convenienza rispetto alla fine dello scorso anno.
Fonte: 2023 LTCMA, J.P. Morgan Asset Management
Per quanto riguarda gli alternativi la global multi-asset strategist Di J.P. Morgan AM fa notare come l’attenzione sia cresciuta negli ultimi anni per effetto della ricerca di rendimento in un contesto di tassi persistentemente bassi. “Continuiamo a vedere un ottimo potenziale di generazione di alpha e diversificazione”, commenta, segnalando, a titolo di esempio, che “l’aggiunta di un 10% di private equity e di un 10% di real estate ad un’allocazione 60/40 permette in un’ottica di lungo periodo un miglioramento del 10% dello Sharp Ratio”.
Le banche centrali domeranno l’inflazione
“È una questione di credibilità”. Questa secondo Maharaj la sfida che stanno affrontando le banche centrali e che le porterà a non rivedere i target di inflazione. Nonostante il dato che viaggia nell’intorno della doppia cifra nei Paesi sviluppati, “gli istituti di politica monetaria riusciranno a raggiungere i loro obiettivi nel medio periodo”, sostiene l’esperta, che rivela un’aspettativa per l’Europa di inflazione media nei prossimi 10 anni all’1,8%.
“Anche il miglioramento della produttività è un fattore positivo del quadro di medio e lungo periodo, oggi nascosto dalla forte inflazione che caratterizza il breve termine”, conclude Maharaj.
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