Instagram, sostenibilità e bitcoin: ecco come conquistare la Gen Z
31 dicembre 2020
di Laura Magna
3 min
Articolo pubblicato su FR MAGAZINE | Novembre – Dicembre 2020 |
I nati tra il 1997 e il 2012 amano gli investimenti a impatto sociale e ambientale, si informano sui social e sono attratti dal FinTech e da investimenti alternativi come quelli in criptovalute, considerati ancora borderline dalle fasce più anziane della popolazione
Daniele Cammilli, head of marketing and client servicing di Pictet Asset Management
Amano imprimere il loro impatto positivo su società e ambiente, sono affascinati dalle criptovalute, si informano su Instagram, preferiscono condividere più che possedere e non basano la propria realizzazione personale solo sulla carriera. I Gen Z sono coloro che diranno al mercato, in qualsiasi settore, dove andare. La finanza non fa differenza: è a questi ragazzi, nati tra il 1997 e il 2012, che dovrà rendere conto.
Secondo un sondaggio di Business Insider, Instagram è il social network preferito dalla Gen Z americana, che viene guardato quotidianamente dal 64,6% dei più giovani. “Non c’è modo migliore per avvicinare questa generazione a un argomento se non parlargli attraverso uno strumento che è loro familiare e usando il loro linguaggio”, dice Daniele Cammilli, head of marketing and client servicing di Pictet Asset Management, tra le pochissime società del risparmio gestito ad aver implementato un progetto di comunicazione su Instagram. “Lo facciamo anche per dare il nostro contributo in termini di educazione finanziaria, all’interno di un approccio a 360 gradi che mira a favorire un’economia più sostenibile”, spiega.
La sostenibilità è un’altra caratteristica imprescindibile secondo i Gen Z. Secondo il sesto rapporto dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile realizzato da LifeGate in collaborazione con Eumetra Mr, il 38% dei cittadini intervistati è appassionato al tema e il 72% sostiene di percepire le azioni sostenibili come un patrimonio comune in grado di influenzare le abitudini quotidiane. Ma se si estrapola i numeri dei Gen Z, le percentuali salgonoall’81 per cento.
Giuseppe Leozappa, responsabile marketing e comunicazione di Etica Sgr
“L’investimento etico attrae di più i giovani? Sembrerebbe di sì. La nostra quota di clienti che hanno meno di 26 anni è il 2,61% contro il 2% del settore – dice Giuseppe Leozappa, responsabile marketing e comunicazione di Etica Sgr – e la fascia d’età 26-35 anni rappresenta il 7,71% dei clienti totali dei fondi di Etica Sgr (6% del mercato). La nostra sensazione è che il potenziale sia enorme”. Ma per conquistare i giovanissimi, ancora una volta, bisogna comunicare con loro. “Etica Sgr crede molto nella comunicazione digitale e nello storytelling, un modo interessante di veicolare messaggi e attrarre l’attenzione dei giovanissimi. Notevole successo lo abbiamo ottenuto, per esempio, con le storie che raccontano il nostro impegno a sostegno della microfinanza in otto video su YouTube, che mostrano come la finanza responsabile possa davvero fare la differenza nella vita delle persone”, continua Leozappa.
E infine, gli asset alternativi come le criptovalute. Che piacciono più dell’oro a Millenial e Gen Z, come ha affermato Ruchir Sharma, global strategist di Morgan Stanley. Identica opinione ha Jp Morgan, che vede in bitcoin un considerevole potenziale di rialzo a lungo termine, se riuscirà a competere più intensamente con l’oro, eventualità “possibile, dato che col tempo i Millennial diverranno una componente più importante nel mondo degli investimenti”. Un trend inarrestabile, se consideriamo che entro il 2030, 15mila miliardi di dollari di ricchezza transiteranno verso quese generazioni emergenti e già oggi, secondo un report di Blockchain Capital, il 30% di 18-44enni preferisce i bitcoin anche a bond o azioni.
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