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Consob uniforma le regole come previsto dalla normativa Ue. Il Kiid resta possibile solo per gli Oicvm rivolti agli investitori qualificati
Rischi, guadagni e potenziali perdite: tutto deve essere ben chiaro ai risparmiatori che decidono di investire in un fondo comune. Lo ha deciso la Consob che ha modificato il Regolamento Emittenti rendendo, dal 1° gennaio 2023, il Key information document, il cosiddetto Kid, ovvero il prospetto sintetico già adottato per i prodotti finanziario-assicurativi e per i Fia chiusi, obbligatorio anche per le altre categorie di fondi, gli Oicvm e i Fia aperti destinati alla clientela al dettaglio.
Fino a fine 2022, infatti, queste categorie di fondi beneficiano di un’apposita esenzione prevista dalla normativa europea, potendo utilizzare un altro schema di documento informativo sintetico, il cosiddetto Kiid, Key investor information document, come previsto dalle disposizioni Ue.
Ora però, con la delibera n. 22551 dello scorso 21 dicembre, l’Authority ha reso operativa la nuova disciplina comunitaria, uniformando le regole sui documenti informativi sintetici, quelli che in poche pagine descrivono le caratteristiche dei prodotti finanziari offerti, come appunto durata, rendimento e grado di rischio.
Dal 2023, quindi, tutti i tipi di Priips, i Packaged retail and insurance-based investment products, cioè i prodotti finanziari ibridi di natura finanziario-assicurativa, rivolti alla clientela al dettaglio, saranno accompagnati da informazioni chiave presentate secondo lo stesso modello.
Unica eccezione restano le offerte di fondi Oicvm rivolte agli investitori non al dettaglio, i cosiddetti investitori qualificati, per i quali i gestori potranno liberamente scegliere tra Kid e Kiid.
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