I giovani italiani gestiscono il denaro e investono. Ma non sono preparati
Le competenze finanziarie vengono spesso apprese da internet. E non si controllano le uscite né si valutano i rischi. L’indagine Esdebitami Retake-Nomisma
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Per l’anno 2023 il programma di attuazione della ‘Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale’ prevede di raggiungere l’obiettivo dell’innalzamento delle competenze finanziarie degli italiani fino ad avvicinarsi alla media dei Paesi Ocse. Un intento che può essere raggiunto solo dal fronte comune di istituzioni e privati sull’educazione finanziaria, come sottolinea in questa intervista il Professor Mauro Milillo.
Oggi l’educazione finanziaria può essere definita con una sola semplice parola: fondamentale. Se ci pensiamo bene, l’educazione finanziaria risulta essere un elemento ricorrente nelle vite quotidiane di tutti gli individui, quindi non solo di coloro che hanno specifici interessi oppure operano nel vasto e complesso settore della finanza. Il concetto di educazione finanziaria racchiude in sé molti altri significati ed un enorme potenziale, sia in termini economici che di impatto sociale, che dobbiamo saper riconoscere, cogliere e valorizzare. Lo Stato, il sistema finanziario, i professionisti e le persone dovrebbero essere tutti ugualmente coinvolti in un unico circuito virtuoso, seppur con ruoli e obiettivi diversi. E proprio per le persone, alcuni effetti di un buon livello di educazione finanziaria esprimono un valore ineguagliabile. Pensiamo in primis all’inclusione sociale, alla riduzione delle disuguaglianze fra cui quelle di genere, alla tutela dei risparmiatori, alla formazione delle nuove generazioni ma anche e soprattutto delle precedenti. Altri effetti positivi derivano …
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