Secondo Benoit de Laval, senior fund manager di AXA IM, il probabile taglio dei tassi ridurrà i costi di finanziamento e metterà le ali al comparto. Un’occasione che la casa intende sfruttare con un strategia total return: ecco come funziona
L’indicazione di un imminente taglio dei tassi da parte della BCE, peraltro arrivata in un contesto di divergenza delle condizioni economiche tra Stati Uniti e Vecchio Continente, ha reso attrattivo il reddito fisso europeo. La prospettiva di un allentamento più marcato della stretta monetaria, ipotesi che trova supporto nell’inflazione più contenuta e in un’economia complessivamente più debole, tende infatti a risaltare rispetto all’incertezza di cui si circondano le prossime mosse della Federal Reserve. Ecco perchè Benoit de Laval, senior fund manager di AXA IM, non solo è convinto del successo dell’asset class ma punta a cavalcarne le performance grazie alla strategia Euro Credit Total Return.
Perché una strategia total return possa essere efficace?
Serve un approccio flessibile per selezionare i settori e le società con il miglior potenziale di rendimento. L’impatto ritardato della politica monetaria sull’economia reale promette infatti di creare significative disparità tra emittenti, favorendo le realtà con una forte posizione finanziaria e colpendo quelle che hanno bilanci deboli e una leva finanziaria eccessiva. In un simile contesto, ciò che rende appetibile una strategia total return è la sua natura non vincolata: l’analisi approfondita del merito creditizio permette infatti di prendere decisioni informate e capitalizzare le opportunità derivanti dall’evoluzione del panorama creditizio.
Il vostro è un posizionamento ‘high conviction’, focalizzato su settori ed emittenti dal miglior potenziale di ritorno. Quali sono?
Anche se di qui a dicembre potrebbe verificarsi un aumento degli accantonamenti in risposta alle tante sfide economiche, abbiamo una view positiva sulla performance fondamentale delle banche europee. Un 2023 da incorniciare per effetto dei maggiori tassi non ha infatti esaurito i margini di miglioramento del settore: gli utili del quarto trimestre, ad esempio, sono sì apparsi favorevoli in Italia e Spagna ma hanno deluso le aspettative in Paesi come Regno Unito e Francia. E se è vero che la modesta crescita delle attività ponderate per il rischio ha donato ulteriore solidità alle posizioni patrimoniali, va anche sottolineato come la redditività si sia attestata su livelli leggermente inferiori al passato in scia al raggiungimento del picco del reddito netto da interessi. Altro comparto che offre un buon equilibrio tra rischio e potenziale di rendimento è quello delle utilities, dove valutazioni interessanti si uniscono a stabilità e valore difensivo. In ultimo, spicca l’immobiliare: le quotazioni, così come l’esposizione a operatori di primo livello nell’universo investment-grade, alimenta la nostra convinzione che i segmenti residenziale e logistico possano fare bene.
Com’è strutturato Euro Credit Total Return?
La strategia è strutturata in modo da massimizzare il rendimento totale attraverso un’allocazione dinamica e la selezione del credito lungo tutto lo spettro della categoria, senza essere vincolata a un benchmark. Asset allocation attiva e top-down, basata sulle capacità creditizie globali di AXA IM, si unisce quindi a una selezione del credito bottom-up nell’ottica di sfruttare fonti di valore più ampie ma anche di trarre vantaggio dalle anomalie del mercato o adattarsi meglio alle sue fluttuazioni. Il portafoglio è invece concepito per essere flessibile, proattivo in tutti i cicli economici e gestito trasversalmente tra i vari bucket di rischio: una soluzione che ottimizza l’approccio a prescindere dallo scenario. Nel complesso, si tratta di un assetto che promette di fornire ritorni incrementali costanti su periodi di tre anni e di identificare le principali fonti di alfa.
Quale categoria di rischio sarà dominante da qui alla fine dell’anno?
Il portafoglio è attualmente orientato ad attività difensive, spesso rappresentate da titoli a breve termine o obbligazioni con rating elevato, e ad asset con alto livello di rischio e rendimento, come ad esempio le obbligazioni subordinate. Prevediamo di mantenere un simile approccio per tutto il 2024, abbinandolo a un intenso sforzo nella selezione delle obbligazioni. D’altro canto, non possiamo ignorare il carry fornito da questo segmento e riteniamo che sia sufficientemente elevato da compensare l’allargamento degli spread a breve termine.
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