Fed, Powell non cambia idea: “Nessuna fretta di tagliare i tassi”
Davanti al Senato USA, il presidente ribadisce che l’economia è forte e l’inflazione elevata. E spiega che il tasso neutrale è ormai aumentato “in modo significativo”
CONTENUTO SPONSORIZZATO A CURA DI FIDA
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Le polizze vita sono un prodotto sempre più presente nei portafogli degli investitori italiani e questo rende il Salone del Risparmio il contesto perfetto per approfondirne le caratteristiche. Da tempo autorità e regolatori stanno chiedendo uno sforzo aggiuntivo alle case prodotto al fine di sottolineare e mettere in relazione le opportunità che questi strumenti possono offrire con i costi che essi comportano (value for money). La numerosità e la complessità delle variabili in gioco richiedono strumenti specifici che offrano risposte adeguate alle esigenze del mercato.
La valutazione dei prodotti IBIPs non può prescindere dall’analisi di tre elementi fondamentali: le opzioni assicurative offerte, gli strumenti d’investimento sottostanti e i costi.
FIDA ha mappato nel proprio database le principali opzioni assicurative offerte dalle polizze vita ed è pertanto in grado di determinare, all’interno di un universo di riferimento (cluster) quali siano i prodotti che offrono più tutele e/o facoltà.
Attribuendo a ciascuna di queste opzioni un punteggio, si può stabilire un ranking dei prodotti, non tanto per mettere in luce i migliori ed i peggiori all’interno dei cluster, quanto per individuare il posizionamento di uno strumento nei confronti dei propri peers.
Analizzando gli strumenti sottostanti, il grado di complessità aumenta. Non è sufficiente infatti analizzare la numerosità delle proposte ma è necessario indagarne la varietà, perché questa permette di realizzare un’allocazione diversificata e personalizzata, e l’efficienza, per capire la qualità/rating dei prodotti sottostanti. I risultati delle analisi mettono in evidenza la struttura del mercato e fenomeni potenzialmente interessanti, come la distribuzione della varietà degli strumenti proposti, tendenzialmente concentrata ai due estremi.
Dopo avere attribuito un giudizio ai due principali pilastri del valore (opzioni assicurative e sottostanti su cui investire) è necessario metterli in relazione con i costi. L’ostacolo principale in questo caso è rappresentato dall’elevata varietà delle voci di spesa. I costi d’ingresso, d’uscita, di gestione e tutti gli altri non possono essere confrontati così come presenti nei contratti. Alcuni sono in forma percentuale, altri fissi, alcuni si manifestano solo durante una parte del contratto, altri sono sempre presenti. Per questo motivo FIDA valuta ciascuna polizza all’interno di scenari tipici e determina quali sarebbero i costi sopportati da un sottoscrittore se la sua fattispecie ricadesse all’interno di ognuno di essi.
I costi sono calcolati in modo analitico e resi confrontabili in maniera formalizzata e standardizzata.
Gli obiettivi sono molteplici: non solo la valutazione relativa di economicità dei prodotti, ma soprattutto il loro posizionamento e la struttura del mercato in cui si collocano.
Mettere in relazione le componenti di valore con quella di costo è un valido strumento che contribuisce a valutare la congruità del value for money rispetto al resto del mercato e al proprio universo di riferimento.
Il rating, che sarà presentato ufficialmente in occasione del Salone del Risparmio, costituisce una metrica sintetica, la prima sul mercato, che alla fine del processo esprime questo rapporto in maniera semplice e facilmente comprensibile.