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Al gruppo va il 65% della compagnia d’analisi e valutazioni Esg. Un deal con cui la wealthtech B2B punta ad ampliare l’offerta nella finanza sostenibile. Diffusi anche i conti 2022: su l’utile con masse amministrate in calo a 1.300 miliardi
A poco meno di sei mesi dall’annuncio, Allfunds ha completato l’acquisizione del 65% di Mainstreet Partners. A comunicarlo è stata la stessa società, che contestualmente ha anche diffuso i risultati finanziari preliminari per l’esercizio chiuso il 31 dicembre 2022. Un’operazione, la terza di questo tipo nel giro di un anno, che rende la piattaforma wealthtech B2B per l’industria dei fondi il primo azionista di una tra le società d’analisi e valutazioni Esg più note nel campo della finanza responsabile.
Il nuovo assetto
Come spiegato da AllFunds, il management di Mainstreet manterrà una partecipazione del 25% nella società. Banca Generali, cliente di lunga data di entrambe le parti, controllerà invece il 10% attraverso una partnership strategica così da garantire una struttura azionaria forte e complementare. Pochi cambiamenti anche a livello dirigenziale, con l’attuale ceo dell’acquisita Rodolfo Fracassi che manterrà il timone della società. La transazione, finanziata attraverso la linea di credito revolving della stessa Allfunds, avrà un effetto di accrescimento dell’utile per azione dal primo anno e prevede un percorso che porti al pieno controllo da parte di Allfunds nei prossimi 3-5 anni.
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Un 2022 all’insegna dell’M&A
“Con questa terza acquisizione, completiamo un anno di fusioni e acquisizioni a valore aggiunto per far evolvere il nostro ecosistema digitale e posizionarci in modo tale da poter acquisire quote di mercato sulla base di relazioni di lunga data con distributori e case di gestione”, si legge nel comunicato di Allfunds. Nello specifico, la società punta a beneficiare dell’operazione su più livelli: rafforzando Allfunds Connect con una suite Esg completa sia per le case di gestione che per i distributori; incamerando un modello di ricavi ricorrenti e a un tasso di crescita organica media superiore al 50%; aprendosi a ulteriori opportunità di cross-selling su entrambe le basi di clientela; rafforzando il proprio expertise con un team specializzato di 36 professionisti.
Bilancio resiliente
In termini finanziari, il 2022 è stato un anno difficile nel quale il gruppo ha però mostrato una certa resilienza. L’utile netto rettificato è risultato in aumento del 16%, con l’ebitda che ha rispettato la guidance a 350 milioni di euro, mentre i ricavi netti sono scesi del 2,2% a 495 milioni ma vedendo un incremento a livello di abbonamenti. Quanto alle masse amministrate, si sono sì ridotte a 1.300 miliardi ma hanno comunque registrato una contrazione inferiore a quella dell’industria (-13% contro -15%).
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