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“Vediamo uno scenario favorevole”, spiega il country head per l’Italia, Luca Tenani. Già disponibile sul mercato italiano un fondo di private equity e a gennaio del 2023 sarà lanciato un Eltif con minimi d’ingresso a portata di retail
Schroders ha deciso di espandere l’offerta sui mercati privati con una pipeline di nuovi prodotti che vedranno la luce tra il 2022 e il 2023.
Il tema era stato trattato dalla società nel primo trimestre con una conferenza dedicata dal titolo “Private markets 4.0”.
Siamo tornati a parlarne in questa intervista esclusiva per la rubrica BigTalk con Luca Tenani, country head per l’Italia della società di gestione internazionale, la cui divisione focalizzata sui private asset (Schroders Capital) oggi conta masse in gestione per 75 miliardi di dollari a livello globale.

Perché mercati privati, perché ora
“Vediamo uno scenario favorevole”, spiega a Focusrisparmio il country head per l’Italia, Luca Tenani, “volatilità e inflazione – aggiunge – spingono l’investitore alla ricerca di opportunità in grado di preservare il capitale dalla perdita di valore dovuta all’aumento dei prezzi e al sali-scendi dei mercati finanziari tradizionali”.
La società è attiva da diversi anni nel settore dei mercati privati attraverso Schroders Capital, che a livello globale si è mossa con una serie di acquisizioni e partnership con operatori specializzati (da Adveq a BlueOrchard), che le ha permesso di contare su un’offerta molto diversificata, che spazia dal private equity, all’infrastructure equity e debt, al credito cartolarizzato, al real estate, fino ad arrivare alle inflation-linked security e agli investimenti a impatto.
Se fino ad ora tutto questo è stato appannaggio quasi esclusivo della clientela istituzionale, di recente l’industria si è mossa per mettere a disposizione anche della platea non professionale questa tipologia di strumenti, grazie anche ai recenti sviluppi normativi europei.
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Schroders, in tale ambito, offre già una soluzione di private equity, ma allo studio ha due nuovi prodotti, che dovrebbero arrivare sul mercato italiano tra il 2022 e il 2023.
I piani di Schroders
La prima soluzione è un fondo di private equity lanciato tre anni fa e che oggi conta già 870 milioni di euro di masse in gestone. “E’ un prodotto di private equity concentrato su operazioni di small e mid buyout in Europa e America, più una piccola componente di venture capital sul segmento growth nell’area asiatica”, spiega Tenani.
La gestione della strategia è affidata alla società del gruppo Schroders Adveq, con investment center in Svizzera. “Il prodotto – racconta il country head italiano a FR – è investito per il 60-70% in operazioni di small e mid buyout; 10-20% in aziende large size e un altro 10-20% in Venture growth. Dal punto di vista geografico, sottolinea, il 30-50% è investito in Usa, il 30-50% in Europa e il restante 10-30% in Asia”.
Due sono le caratteristiche che rendono questa soluzione d’investimento particolarmente interessante per il mercato italiano: “si tratta di un prodotto semi-liquido ed evergreen, e cioè sempre aperto a nuove sottoscrizioni, che offre la possibilità di effettuare disinvestimenti su base trimestrale, e non ha scadenza”, spiega.
Gli altri due lanci, che arriveranno sul mercato domestico non prima del primo trimestre del 2023, riguardano un altro fondo semi-liquido di private equity, con focus più specifico nel venture capital e un profilo più marcatamente tematico, orientato al segmento tecnologico. C’è poi in cantiere l’arrivo di un fondo chiuso strutturato come Eltif, con minimi d’ingresso ancora più bassi, “rivolto al segmento mass affluent”, puntualizza Tenani.
“Riteniamo che l’Eltif possa diventare per i mercati privati quello che i prodotti Ucits rappresentano per i mercati pubblici”, auspica Tenani, sottolineando che “la remora da parte di alcuni investitori sul fatto che gli Eltif vincolino il capitale per periodi prolungati, per quanto reale, sottostima che molto prima della fine dell’investimento la struttura comincia a redistribuire parte del capitale investito, a beneficio dei clienti finali”.
L’interesse per l’Eltif non necessariamente deve essere collegato alla normativa sui Pir Alternativi, che oggi – come anticipato con un report di Fitch su FocusRisparmio – rappresentano il principale volano dello sviluppo di questo strumento in Italia.
“Il nostro obiettivo – prosegue Tenani – è ampliare la nostra gamma d’offerta nei mercati privati, costruendo soluzioni d’investimento che siano ben diversificate per area geografica, tipologia d’investimento, profilo rischio-rendimento, e segmento di clientela a cui si possono rivolgere, ma tutte accumunate da un denominatore comune: la ricerca di sostenibilità”.

I vantaggi per gli investitori individuali
Fra i vantaggi di un investimento in prodotti di mercati privati – spiega il country manager per l’Italia di Schroders – “possiamo certamente annoverare la possibilità di ridurre l’emotività tipica di un investimento nei mercati pubblici grazie alla minor sensibilità alla volatilità di breve periodo, offrendo al contempo un interessante premio di rendimento”. Secondo Tenani questa caratteristica è e sarà molto apprezzata dagli investitori individuali europei e italiani.
Compito degli asset manager è quello di tradurre in termini più semplici le complessità del mondo del private asset, facendole comprendere al distributore e, a maggior ragione, al cliente finale, che per la prima volta si avvicina a questo nuovo universo di opportunità.
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