L’industria dei mercati privati mostra una crescente apertura verso il pubblico retail. Schroders Capital analizza soluzioni liquide e semi-liquide per allargare l’accesso a una platea più ampia di operatori
Tim Creed, head of private equity investments di Schroders Capital
“Private markets 4.0”. Così Schroders Capital definisce la prossima fase di sviluppo dei mercati privati che sarà caratterizzata da una crescente apertura verso il pubblico retail (democratizzazione), diversificazione, “impatto” in termini di sostenibilità (non solo ambientale ma anche sociale, ndr) e da un premio di complessità che nei prossimi 12 mesi guiderà gli sforzi protesi alla soddisfazione delle esigenze dei clienti.
Tutti temi che Schroders Capital ha affrontato con la stampa nel corso di un webinar al quale hanno preso parte gli esperti del team Private Markets della società. Le nuove soluzioni sui mercati privati (comprese le strutture semi-liquide) – hanno spiegato gli esperti – guidano una continua democratizzazione verso la clientela affluent e private, oltre la base di operatori professionali e istituzionali già presente oggi su questo segmento.
“Il private equity è in rapida evoluzione e grazie allo sviluppo di nuove forme di veicoli diventa sempre più accessibile”, Tim Creed, head of private equity investments di Schroders Capital. “E’ in cantiere il lancio di veicoli più liquidi con possibilità di fare sottoscrizioni/rimborsi più frequenti, mensili o trimestrali. Queste opzioni funzionano molto bene sia per gli investitori retail che per i regimi pensionistici a contribuzione definita e ci aspettiamo che questo continui”, aggiunge.
Il premio di complessità
“In questo nuovo paradigma, la generazione di rendimento negli asset privati, così come la gestione del rischio, si concentrano sempre più sul premio di complessità”, afferma Nils Rode, chief investment officer di Schroders Capital. L’esperto sostiene che i mercati privati sono in grado di incorporare meglio (rispetto alle altre asset class, ndr) la dimensione di “impatto” degli investimenti.
“C’è stata una crescente domanda da parte degli investitori di tutto il mondo per soluzioni di investimento sofisticate incentrate sul clima. Di conseguenza, abbiamo adottato sempre più un approccio proattivo in cui abbiamo lavorato a fianco dei nostri clienti per creare mandati e strategie su misura che hanno obiettivi di impatto ambiziosi”, interviene Maria Teresa Zappia, chief impact and blended finance officer, deputy ceo di BlueOrchard.
Real Assets, le prospettive secondo Schroders Capital
Gli esperti si sono poi soffermati sulle prospettive di alcuni segmenti dei mercati privati. “All’interno del settore immobiliare vediamo le migliori opportunità nei sottosettori in cui possiamo creare reddito sostenibile a lungo termine e generare valore attraverso la nostra esperienza operativa. Gestiamo ogni asset come se fosse un business a sé stante. Questo significa avere le competenze per aumentare il reddito attraverso l’offerta di servizi aggiuntivi, ottimizzando gli accordi contrattuali con gli inquilini e riducendo al minimo l’impatto ambientale e gli sprechi”, spiega Sophie Van Oosterom, global head of real estate della società londinese.
Per quanto riguarda il mondo delle infrastrutture, sarà la transizione energetica a guidare i flussi d’investimento. “La transizione energetica, la digitalizzazione e le infrastrutture essenziali sono i settori più interessanti all’interno delle infrastrutture a nostro avviso”, commenta Chantale Pelletier, global head of Infrastructure di Schroders Capital. “Abbiamo visto che per le operazioni di medie dimensioni, le dinamiche sono più interessanti rispetto alle grandi transazioni, sia in termini di valutazioni che in termini di capacità di distribuire il capitale in modo tempestivo”, conclude.
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