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Per Calef di NS Partners, l’allentamento monetario cambia lo scenario. E per gli investitori è importante sfruttare la riduzione della correlazione tra azioni e obbligazioni, intervenendo sulle scadenze. Un utile strumento? I perpetual bond
Parla d’ordine: duration. Ora che anche la Federal Reserve ha deciso di avviare il suo ciclo di allentamento, sale il numero di investitori propensi a valutare un allungamento delle scadenze sul debito: tra alta volatilità e saliscendi dei mercati, infatti, l’obiettivo primario è ancora una volta quello di diversificare il portafoglio. Tra loro c’è Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners, secondo cui è oggi cruciale intervenire su questo fronte proprio per sfruttare la riduzione della correlazione tra azionario e obbligazionario dovuta ai timori di rallentamento economico. Un utile strumento può essere, a suo parere, quello dei perpetual bond, da affiancare a obbligazioni societarie di alcuni settori selezionati.

Perpetual bond per un contesto di rendimenti in calo
Calef parte da una premessa: la situazione è cambiata. Dopo anni in cui le obbligazioni avevano perso parte del loro appeal a causa di politiche monetarie ultra-accomodanti, l’inversione di rotta delle banche centrali ha cambiato le carte in tavola. Soprattutto in vista dell’attuale ciclo di riduzione dei tassi da parte della FED. “È giunto il momento di prendere combinare con obbligazioni convenzionali strumenti di reddito fisso che offrono rendimenti più elevati dei corporate bond senior a fronte di un profilo di rischio maggiore”, afferma. E la sua scelta ricade appunto sui perpetual bond: si tratta di strumenti che danno all’emittente la facoltà di rimborsare il capitale in una data prefissata chiamata call date (nell’arco di circa un decennio) e permettono di allungare la duration del portafoglio, offrendo cedole più elevate. “Caratteristica utile in un contesto di rendimenti in calo”, sottolinea Calef.
L’esperto fa inoltre notare che, analizzando il periodo compreso tra oggi e l’ultima variazione dei tassi da parte della FED (datata 26 luglio 2023), si nota un’evidente crescita dell’indice di Bloomberg che raggruppa le performance di alcuni CoCo bond. Si tratta di obbligazioni ibride convertibili e quindi destinate, se l’emittente non dovesse più rispettare determinati criteri di solidità patrimoniale, a trasformarsi in azioni a fronte di un rendimento maggiore. “Riteniamo conveniente puntare su titoli investment grade, anche con rating A, emessi da realtà che promettono il rimborso alla prima data di call e rispettano certi criteri”, specifica.
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Occhio ai settori
Nella costruzione dell’asset allocation, per Calef occorre poi fare molta attenzione alla diversificazione settoriale. E in questo senso consiglia di assumere posizione sui corporate bond soprattutto del settore utility e automotive e sulle obbligazioni finanziarie con maggior focus sull’assicurativo. Le prime, spiega, staccano una cedola del 4-5% mentre le seconde arrivano al 6% circa. “È vero che questi titoli espongono a un maggior rischio e presentano alti limiti di investimento”, assicura, “ma in un momento in cui la volatilità è elevata e le prospettive economiche sono deboli garantiscono cedole corpose”. Con una gestione diligente, è quindi il suo parere, possono aiutare a costruire un portafoglio diversificato.
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