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Le competenze finanziarie vengono spesso apprese da internet. E non si controllano le uscite né si valutano i rischi. L’indagine Esdebitami Retake-Nomisma
L’80% dei ragazzi italiani gestisce in autonomia il proprio denaro, per somme che vanno dai cinquecento euro a oltre duemila, anche se uno su cinque prima non ha idea di quanti soldi abbia a disposizione prima di affrontare una spesa. Il 17% è anche investitore, ma uno su quattro ammette di non saper valutare i rischi e di lasciarsi guidare dal web. Lo rivela l’indagine di Nomisma intitolata “Gen Z e consapevolezza finanziaria tra digitale, tecnologia e new economy”, dalla quale risulta che tra i giovani dai 18 ai 25 anni regnano confusione e scarse competenze quando si parla di educazione finanziaria. Un dato su tutti: solo sei under 25 su dieci sanno spiegare cosa sia un mutuo, mentre appena il 10% conosce l’acronimo Esg.
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Giovani e soldi: casualità e pochi punti di riferimento
Per otto ragazzi su dieci, negli ultimi dodici mesi, i soldi da gestire in autonomia hanno raggiunto una media mensile pari a 842 euro. Nel 57% dei casi di tratta della busta paga, nel 37% di regali ricevuti e nel 32% di paghetta dei genitori. Con un campanello d’allarme: il 12% degli intervistati dichiara di ricavare guadagni da vincite su scommesse, giochi e lotterie. In sette casi su dieci, il denaro a disposizione non è però sufficiente a coprire tutte le spese, anche per una frequente difficoltà legata alla gestione consapevole dell’equilibrio tra risorse disponibili e uscite. A supporto intervengono quindi i genitori, che tuttavia “non sempre controllano” le finanze dei loro ragazzi.
Le modalità di approccio alla spesa sono diverse. Il 42% dei giovani tra i 18 e i 22 anni sostiene di valutare attentamente l’opportunità di fare o meno un acquisto sulla base delle proprie disponibilità finanziarie, quota che sale al 39% quando il margine superiore della forbice raggiunge i 25 anni. Un accorgimento usato frequentemente è quello di fissare un limite giornaliero o settimanale e cercare di non superarlo (tecnica utilizzata rispettivamente dal 39% e dal 42%). Tuttavia, dall’indagine emerge che un ragazzo su cinque non pensa al budget prima di effettuare un acquisto.
Solo il 43% della popolazione dai 18 ai 22 anni tiene traccia in maniera continuativa di tutte le spese sostenute, mentre il 45% se ne cura solo a volte o nei casi di esborsi particolarmente consistenti. Due percentuali che salgono rispettivamente al 45% e al 50% nella fascia d’età che comprende tutti gli over 26. Il 12% dei più giovani non registra le uscite, mentre tra i più grandi è solo il 5% a farlo. Le strategie più utilizzate per controllare i deflussi sono le note sul cellulare, le applicazioni di Internet banking o anche il caro e vecchio diario.
Risparmio e investimenti
Il report, che è stato promosso da Esdebitami Retake, evidenzia anche un altro aspetto: l’87% dei ragazzi attua azioni di risparmio ma una quota minoritaria si dedica a qualche forma di investimento. E solo nel 10% dei casi lo fa con cadenza mensile. Una propensione che, sottolineano gli analisti, si scontra anche con le scarse conoscenze in ambito finanziario: per scegliere come allocare il proprio denaro, uno su due si affida a generiche ricerche su internet (33%) o ai social network (21%).
Per investire, i ragazzi preferiscono prodotti tradizionalmente più sicuri come buoni postali, libretti di risparmio, conti deposito. Solo in un secondo momento guardano a fondi comuni, Etf e azioni. In oltre due casi su dieci, poi, emerge anche una propensione a scegliere prodotti alternativi quali criptovalute o altri. Da sottolineare, però, come solamente il 20% degli intervistati con esperienze di investimento dichiari di saper valutare correttamente i rischi.
Tra gli strumenti finanziari più utilizzati dalla Gen Z, al primo posto c’è il conto corrente bancario o postale personale (citato dal 70%). Lo seguono la carta prepagata (66%) e il bancomat (57%). Nell’universo old Gen Z, le percentuali salgono rispettivamente al 73%, 63% e 62%. Interessante notare come il 19% di questa categoria utilizzi i crypto wallet per la gestione del denaro. Nella top tre dei mezzi di pagamento, resistono invece i contanti, seguiti da bancomat e PayPal.
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