L’asset allocation per il 2° semestre secondo i gestori
Cautela sull’azionario e accurata selezione nel reddito fisso. In un contesto profondamente cambiato e altamente volatile, a fare la differenza sarà la gestione attiva: le view
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BlackRock passa, per ora. Non è il momento di puntare sull’azionario, come vorrebbe uno dei più longevi mantra di Borsa, l’abusato “buy the deep”. Trattandosi non di un investitore alle prime armi, ma del maggiore asset manager al mondo, con la bellezza di 10 mila miliardi di dollari in gestione, c’è da fidarsi. Tanto più che, stando ai suoi analisti capitanati dalla global chief investment strategist Wei Li, ci sono almeno tre buone ragioni a sostegno di tanta prudenza.
La prima è che le valutazioni non sono davvero migliorate. Seguono – scrive la società guidata da Larry Fink – il rischio di un’eccessiva stretta della Fed e il fatto che le pressioni sui margini di profitto stanno aumentando. Ecco dunque perché secondo il colosso Usa, nonostante le azioni statunitensi da inizio anno abbiano subito le maggiori perdite almeno dagli anni Sessanta, non è il caso di lasciarsi trascinare dalla tentazione di comprare i consistenti ribassi.
Dall’inizio dell’anno alla chiusura di venerdì scorso, l’S&P 500 ha lasciato sul terreno il 18,2%, il Dow Jones ha ceduto il 13,6%, il Nasdaq Composite, già in territorio ‘orso’, ha perso il 27,5% e, dal record dello scorso novembre, il 30%. Gli undici settori dello S&P 500 sono tutti in rosso, a partire dall’energetico, in calo del 3,6%, il tech perde il 3%, il finanziario l’1,67%. Ma BlackRock Investment Institute mantiene appunto un’impostazione neutrale sui titoli azionari su un orizzonte da 6 a 12 mesi. Keep calm and don’t buy the deep.
Nel report si legge che il primo motivo per non procedere con gli acquisti sta nel fatto che la crisi energetica colpirà la crescita e che l’aumento del costo del lavoro inciderà sui profitti, mentre le stime sugli utili non sembrano al momento riflettere tutto questo. “Ad esempio, gli analisti si aspettano che le società dell’S&P 500 aumenteranno i profitti del 10,5% quest’anno, secondo i dati Refinitiv. È troppo ottimista, a nostro avviso. Le azioni potrebbero scivolare ulteriormente se le pressioni sui margini aumenteranno”, si sottolinea.
Viene anche previsto un allentamento della domanda dei consumatori mentre la ripresa dell’attività economica rallenta, dinamica che secondo gli esperti BlackRock ridurrà la capacità delle aziende di trasferire costi più elevati sui consumatori.
Margine operativo S&P 500, 2000-2022
Il secondo motivo citato da Wei Li e colleghi è che le valutazioni delle azioni non sono diminuite poi tanto. Come mai? “Le valutazioni non sono realmente migliorate dopo aver tenuto conto di una prospettiva di utili inferiori e di un ritmo più rapido degli aumenti dei tassi – si legge – La prospettiva di tassi ancora più elevati fa aumentare il tasso di sconto atteso”. E tassi di sconto più elevati rendono i futuri flussi di cassa meno attraenti.
Infine la Fed. Per il colosso Usa, che dalla riunione di questa settimana si attende un aumento dei tassi di 50 pb, il rischio è che Powell proceda con una stretta eccessiva alla luce dei dati sull’inflazione oltre le attese. Oppure che i mercati comincino a credere che succederà, almeno nel breve termine. “Le azioni sono crollate la scorsa settimana vicino ai minimi dell’anno – scrivono gli analisti -. Non vediamo un rally sostenuto fino a quando la Fed non riconoscerà esplicitamente gli alti costi per la crescita e l’occupazione di un aumento eccessivo dei tassi. Questo sarebbe per noi un segnale per tornare tatticamente positivi sulle azioni”.
Per gli analisti Usa, alla fine le banche centrali sceglieranno di convivere con l’inflazione piuttosto che mandare l’economia in recessione. “Ciò significa che l’inflazione rimarrà probabilmente superiore ai livelli pre Covid – si legge -. Pensiamo anche che la Fed aumenterà rapidamente i tassi e poi si fermerà per vedere l’impatto. La domanda è quando avverrà la svolta dovish”.
Questa incertezza è il motivo per cui BlackRock preferisce essere tatticamente neutrale nel breve, ma sovrappesare l’azionario in un orizzonte strategico di lungo termine.
Quanto alle altre asset class, gli unici overweight sono per i Tips, per diversificare alla luce di un contesto che resterà di alta inflazione, oltre i livelli pre Covid, e le obbligazioni emergenti in valuta locale, viste le valutazioni attraenti e i rendimenti che già riflettono le politiche restrittive delle banche centrali.
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