“Se l’attività economica procederà al ritmo che prevediamo, chiaramente la raccomandazione sul tetto ai dividendi prima o poi scomparirà”. Durante un forum finanziario in Spagna, in attesa del verdetto del 23 luglio, il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, ha aperto alla possibilità di un ritorno alla remunerazione per le banche dopo il blocco imposto dal Covid-19.
Ancor più di altri settori, quello finanziario sta attraversando un periodo di trasformazione che ha visto una marcata accelerazione in seguito alla crisi innescata dalla pandemia. “La digitalizzazione delle modalità di interazione con i clienti, l’utilizzo di nuove tecnologie per ridefinire la struttura dei costi, insieme alla ricerca di economia di scala e di scopo attraverso il consolidamento di mercato, costituiscono un contesto perfetto per il settore. Si stanno creando opportunità mai viste prima, in particolare per quegli operatori dotati di risorse finanziarie e manageriali per coglierle”, ha commentato Erberto Viazzo, partner Ernst & Young e EY Emeia Npe leader.
Il settore bancario, insomma, è all’inizio di una profonda fase di consolidamento e ristrutturazione. “Anche se meno di un terzo delle fusioni degli ultimi 10 anni ha creato valore significativo per gli azionisti, e circa una fusione su quattro ha determinato un disvalore rilevante, le recenti operazioni di consolidamento possono a nostro avviso ottenere sinergie di costo e di ricavo molto più elevate che in passato”, fa notare Viazzo.
Gli fa eco Antonio Solinas, Ad Financial Advisory di Deloitte, secondo cui “le aggregazioni del settore finanziario hanno permesso ai nostri campioni di raggiungere dimensioni tali da espandersi oltreconfine, anche grazie alle economie di scala e alla capacità d’innovazione. I risultati delle seconde trimestrali hanno lanciato segnali positivi e vanno in questa direzione”.