Antonio Amendola, gestore azionario di AcomeA Sgr, porta all’attenzione l’impact report del fondo PMItalia Esg. “Nel 2021 abbiamo avviato un dialogo collaborativo con 10 società di Piazza Affari, l’obiettivo è raddoppiare nel corso del 2022”, afferma
Interpretare l’investimento Esg solamente secondo la tradizionale logica orientata ai rating può rappresentare un rischio. Lo pensa Antonio Amendola, gestore azionario di AcomeA Sgr e responsabile della strategia Pir-compliantPMItalia ESG (102 milioni di patrimonio al 31 dicembre 2021, allineato anche con l’articolo 8 della Sfdr).
“Investendo solo sui titoli con rating Esg più alti si hanno due effetti, a mio avviso negativi”, sostiene. “Primo – spiega Amendola – tutti si posizionano sulle stesse aziende, secondo si finanzia chi ne avrebbe meno bisogno dal punto di vista di politiche di sostenibilità”.
Nella visione di Amendola, raccontata in questa intervista con FocusRisparmio, la sostenibilità rappresenta a pieno titolo un vantaggio competitivo, sia che si tratti di una società che di un Paese. I motivi? “L’analisi delle catene di fornitura, la provenienza delle materie prime, è un passo fondamentale delle analisi d’investimento. Essere sostenibile significa anche avere il pieno controllo delle proprie catene di fornitura, conoscere chi sono i tuoi fornitori o i tuoi clienti e se loro stessi attuano comportamenti sostenibili”, analizza.
Quali sono gli obiettivi che AcomeA Sgr persegue con il fondo Pmi Italia Esg?
Tramite un costante ingaggio con gli imprenditori e i manager, vogliamo supportare le Pmi italiane nell’implementazione e nel miglioramento di criteri Esg all’interno del proprio modello di business, aumentandone anche la visibilità nei confronti del mercato finanziario.
Chi sono le società target del vostro fondo?
Le società in target sono prevalentemente realtà caratterizzate da piccole/medie capitalizzazioni quotate alla Borsa Italiana, scelte secondo lo stile di gestione caratteristico value-contrarian di AcomeA Sgr, che predilige la selezione di società ritenute a forte sconto sul valore intrinseco, desunto da indicatori finanziari e analisi sulla qualità, la crescita, la posizione competitiva nel settore e l’efficacia del management.
Perché un maggior focus sulle Pmi?
Le Pmi italiane hanno ampi margini di miglioramento nell’implementazione di criteri per migliorare e monitorare l’impatto ambientale, sociale e di governance e nella relativa rendicontazione nei confronti di tutti gli stakeholders. Inoltre, può sembrare controintuitivo ma i livelli di rischio Esg più bassi sono concentrati proprio sulle società a bassa capitalizzazione.
Come mai?
Le Pmi italiane hanno un forte orientamento all’export, così per rientrare nelle catene di fornitura internazionali si sottopongono a tutta una serie di certificazioni che richiedono il rispetto di stringenti criteri di sostenibilità. Inoltre, le Pmi hanno catene interne all’area euro, mentre le grandi capitalizzazioni hanno siti produttivi dislocati anche fuori dall’Europa, con tutti i rischi che ne conseguono. L’unico punto dove le Pmi sono più deboli è la governance, ma stiamo osservando dei miglioramenti.
Quali sono le azioni concrete che state portando avanti?
Nel corso del 2021 abbiamo iniziato un dialogo collaborativo con 10 società che al 31 dicembre 2021 rappresentano circa il 7% del portafoglio del fondo. Di queste società, 9 sono quotate sul segmento Euronext Growth Milano (Egm) e 1 società (Tesmec) sul segmento Small Cap.
L’engagement con gli emittenti si è per lo più svolto in forma di conference call e di incontri di persona con l’amministratore delegato, supportato dall’investor relation manager e dal direttore finanziario. L’approccio di engagement è stato personalizzato per ogni singola azienda sui temi Esg specifici e di ‘materialità’. Per garantire il massimo impatto, sono stati considerati i risultati dell’analisi di sostenibilità condotta dall’advisor esterno per chiedere all’azienda di approfondire temi Esg specifici e individuare opportunità di miglioramento.
L’investimento in fase di Ipo fa parte della filosofia d’investimento del fondo. Quali sono i vantaggi?
Esistono una serie di vantaggi non replicabili con l’investimento sul secondario. Su Egm le Ipo sono riservate agli investitori istituzionali e quindi hanno un pricing più vantaggioso. Un fondo specializzato come il nostro, inoltre, ha accesso a tutta una serie di informazioni sul management più complete. È in questa fase che si instaurano le fondamenta per un rapporto di lungo termine con l’imprenditore che crea valore aggiunto. Ma esistono vantaggi anche per l’azienda, poiché i nostri interessi sonno completamente convergenti.
Quali sono i riscontri che avete avuto e quali i propositi futuri per la crescita del fondo?
I riscontri dell’attività di engagement sono stati ottimi sia dal punto di vista di AcomeA, sia dai riscontri degli stessi imprenditori. Ci siamo prefissati l’obiettivo di raddoppiare le società oggetto di engagement nel corso del 2022 e di continuare ad aumentare l’attività negli anni a seguire, dandone costante e dettagliata rendicontazione anche sul proprio sito internet.
**
Alla ricerca di Alpha è la rubrica di FocusRisparmio.com dedicata ai fund manager. Ogni lunedì, con l’aiuto degli esperti del settore, vengono messi sotto la lente i fatti recenti più significativi e gli impatti sui portafogli da essi gestiti con una visione impostata sul medio e lungo termine.
Per Tony Appiah, client Portfolio Manager di Nuveen, detenere obbligazioni di alta qualità fino a scadenza è la soluzione per non rinunciare ai benefici di nessuno dei due approcci. La ricetta della casa per interpretare al meglio questo stile
In un’economia che peggiora, meglio aumentare la durata finanziaria delle obbligazioni. Secondo gli esperti, il tratto della curva da privilegiare è quello a 3-5 anni, con rendimenti che negli USA arrivano anche al 4,6%
Per gli esperti, ci sono ancora margini di crescita da ricercare in diverse regioni e settori. Oltre a quello della tecnologia statunitense. Alphabet e Adidas fra i titoli più interessanti
Secondo Daisuke Nomoto, gestore del fondo CT(Lux) Japan Equities di Columbia Threadneedle Investments, l’azionario del Sol Levante resterà uno dei più redditizi al mondo. Ecco perchè e come investirci
Per Christian de Roualle (Tikehau Capital), le iniziative intraprese dell'UE per sanare le debolezze emerse con il Covid e la guerra metteranno le ali a molti titoli del Vecchio Continente. Dalla difesa ai semiconduttori fino alla sanità, ecco i settori su cui puntare. E per farlo c’è una strategia ad hoc
Per Raj Shant dell'affiliata Jennison Associates, l’affrancamento degli investitori da petrolio e affini è irrealistico e controproducente. Meglio eliminarli dai portafogli gradualmente e considerare le emissioni Scope 4
Nel reddito fisso, è l’asset class che ha premiato di più gli investitori dal 2023. E Axa IM scommette che l’economia, unita alle performance del mercato azionario, continuerà a favorirla. Total return la migliore strategia per ricavarne un tesoro
Universo d’investimento globale, ampia scelta nell’attivo e nel passivo, possibilità di selezionare i titoli in base ai settori o alle aree geografiche. Per l’head of Multi-Asset Strategies di Amundi, sono i fattori che rendono questo approccio ideale a cavalcare la complessità del presente. Ecco come metterli in pratica
Per Wenli Zheng, gestore del fondo China Evolution, Pechino può tornare a crescere e riservare occasioni. Ma chi vuole coglierle dovrà trovare nuovi leader growth, rivalutare i settori tradizionali e guardare alle società con ricavi in crescita
A Nicolas Jullien, head of High Yield & Credit Arbitrage di Candriam, abbiamo chiesto dell’evoluzione del settore HY negli ultimi anni, considerando i radicali cambi di scenario, e anche dei possibili impatti sul segmento delle nuove politiche monetarie delle banche centrali.
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio